Porte aperte fino alla fine la Lega censura don Aldo

Porte aperte fino alla fine la Lega censura don Aldo
«Non ascolta la sua comunità». La Lega si scaglia contro don Aldo Danieli. Il parroco se ne andrà in pensione a settembre dopo 28 anni passati a Paderno di Ponzano. Ma non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Non ascolta la sua comunità». La Lega si scaglia contro don Aldo Danieli. Il parroco se ne andrà in pensione a settembre dopo 28 anni passati a Paderno di Ponzano. Ma non per questo ha rinunciato a ospitare profughi. Negli ultimi tempi ha sempre aperto il palazzetto della sua parrocchia. E così farà anche domani sera quando riaccoglierà sessanta persone fra le quali i profughi trasferiti a Castelfranco per liberare tempraneamente la struttura parrocchiale. «La sua attività a Paderno è stata nel complesso positiva - premette Fabrizio Nardin che guida il gruppo del Carroccio in consiglio - ma negli ultimi anni non ha prestato ascolto alla comunità». Il riferimento è ovviamente alla scelta di aprire le porte agli immigrati. A Ponzano non sono mai mancate le polemiche. E lo stesso Nardin non ha perso occasione di sottolinearle. «Mi auguro che le istituzioni non chiedano più aiuto alla parrocchia di Paderno - ha già detto - molti immigrati fanno perdere le proprie tracce nel giro di poche ore. Che senso ha tutto questo? Continuare vorrebbe dire essere complici di questa situazione». Oltre alla Lega non tutti gli abitanti vedono di buon occhio l'opera di don Aldo. Alcuni gli rinfacciano che il "palazzetto" è stato costruito con soldi dei residenti e che ora non dovrebbe essere utilizzato per altri. Ma lui ha sempre tirato dritto. «Fino a quando io sarò qui le porte saranno aperte - ripete preparandosi a riaprire la struttura dopo aver ospitato una nozze e un incontro di preghiera degli ortodossi - durante le messe ho sempre spiegato in modo chiaro le mie decisioni, anche facendo riferimento a chi teme l'arrivo di chissà quali malattie. La peste peggiore è quella che abbiamo dentro al cuore: il razzismo. La mia sensibilità, fortunatamente, deve fare i conti solo con Gesù e non con le elezioni».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino