Portapranzo made in Cina all'amianto «Non è reato», commerciante assolto

Portapranzo made in Cina all'amianto «Non è reato», commerciante assolto
LA SENTENZABELLUNO «Importava e commercializzava prodotti contenenti amianto». Era questa l'accusa contro il grossista cinese Xiao Zhou, 37enne residente a Vigonovo (Venezia)....

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LA SENTENZA
BELLUNO «Importava e commercializzava prodotti contenenti amianto». Era questa l'accusa contro il grossista cinese Xiao Zhou, 37enne residente a Vigonovo (Venezia). L'uomo, legale rappresentante della ditta Inte srl, sarebbe il fornitore dei porta-pranzo in amianto che vennero ritrovati in un controllo sugli scaffali dell'Mp Market di via Tiziano Vecellio. Ieri mattina in Tribunale a Belluno è stato scagionato da ogni accusa: «Assolto perché il fatto non costituisce reato», ha sentenziato il giudice Cristina Cittolin. Le motivazioni si conosceranno tra 90 giorni, ma potrebbe essere stata accolta la tesi difensiva che ha puntato sul fatto che in realtà l'amianto poteva diventare un problema solo se l'oggetto veniva rotto. Un'impresa impossibile.

Il porta-pranzo grande che c'era sugli scaffali all'Mp market era stato prodotto in Cina, mediante l'utilizzo dei minerali amianto e crisotilo (ovvero un silicato, anche questo del gruppo dell'amianto). Nelle indagini ci fu la certezza della composizione grazie alla prova effettuata l'11 dicembre 2015 nel servizio laboratorio di Verona dell'Arpav. Si erano create delle macchie che non lasciavano dubbi sulla composizione dei porta-pranzo, ovvero delle scatole per custodire il cibo. Il rischio per i consumatori è di tipo chimico-cancerogeno, come è noto. In caso di rottura del prodotto, infatti, si possono liberare le fibre di amianto, che sono considerate cancerogene per inalazione. Ma solo in caso di rottura. Una carta giocata dalla difesa del grossista cinese affidata all'avvocato di fiducia Luca Voltan di Padova, ieri sostituito dalla collega Francesca De Michiel di Auronzo. Il pm Sandra Rossi, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna del commerciante a 18mila euro di multa. Alla fine, però, la sentenza che ha scagionato il cinese.
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Il Gazzettino