Porta S. Tomaso compie 500 anni «Non li dimostra»

Porta S. Tomaso compie 500 anni «Non li dimostra»
L'ANNIVERSARIOTREVISO Come per ogni compleanno che si rispetti, c'erano la torta (maxi) e le candeline da spegnere. Anche se erano del tutto singolari la festeggiata e l'età: i...

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L'ANNIVERSARIO
TREVISO Come per ogni compleanno che si rispetti, c'erano la torta (maxi) e le candeline da spegnere. Anche se erano del tutto singolari la festeggiata e l'età: i 500 anni di Porta San Tomaso. L'ingresso più monumentale al centro cittadino, infatti, è stato costruito nel 1518. A celebrare la ricorrenza, in collaborazione con l'amministrazione comunale, sabato e domenica, è stata Treviso Sotterranea, associazione da anni impegnata nella riscoperta e nelle valorizzazione degli ambienti del sottosuolo della città e delle Mura in particolare.

APERTA LA SALA D'ARME
Per l'occasione, non è mancato neppure il regalo: l'apertura straordinaria della sala d'arme, nel sottotetto, con la splendida travatura in legno e le feritoie, dove un tempo erano collocati gli armamenti da difesa e che oggi offrono inedite visuali su piazza del Grano e viale Vittorio Veneto. Ca' Sugana lavora ad una fruizione più continua, compatibilmente con la consueta penuria di risorse e personale. Porta San Tomaso è uno dei punti clou dei percorsi alla scoperta dei segreti delle Mura, in cui i volontari di Treviso Sotterranea hanno condotto finora oltre 12mila visitatori (più vari ospiti speciali, come gli inviati del National Geographic), molti anche ieri. «È la prima volta che viene celebrata, ma non potevamo non approfittare di questo anniversario» spiega il presidente Roberto Stocco.
LA STORIA
Immaginata come un arco di trionfo per celebrare la vittoria della Serenissima nella guerra con la Lega di Cambrai, la porta riserva anche tante curiosità: dall'intitolazione non a san Tommaso apostolo, come molti credono, ma a san Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury, alla scritta in latino sulla faccia interna, rivolta ai colti cittadini, e in volgare, su quella esterna, per chi proveniva dalla campagna; dall'ancora misterioso sistema di manovra del ponte levatoio alla statua sulla sommità, raffigurante San Paolo, omaggio a se stesso del podestà dell'epoca Paolo Nani. «Cinquecento anni sono tanti, ma non li dimostra - ha detto l'assessore alla cultura Luciano Franchin, nel dare il via all'evento insieme al sindaco Giovanni Manildo - perché è stata accudita, oggi ancor più grazie alla meritoria opera di Treviso Sotterranea».
IL RESTAURO

L'edificio, in effetti, è in buone condizioni, conferma Stocco, anche grazie al restauro sponsorizzato nel 2011 da Veneto Banca. «Andrebbe manutenuto di più. I piccioni, ad esempio, continuano a far disastri. Noi siamo pronti ad installare gratis la rete anti-uccelli, basta che ci forniscano il materiale».
Mattia Zanardo
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Il Gazzettino