Porta della Carnia, al primo posto l'idea di un romano

Porta della Carnia, al primo posto l'idea di un romano
I PROGETTI TOLMEZZO Un ponte-diga che rappresenta un ideale passaggio...

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I PROGETTI

TOLMEZZO Un ponte-diga che rappresenta un ideale passaggio dalla pianura alla montagna e contribuisce pure a risolvere concretamente il problema dell'attraversamento pedonale in sicurezza da un estremo all'altro della zona industriale. È questo il progetto al momento primo classificato del concorso di idee Porta della Carnia, ideato e promosso dal Carnia industrial parkConsorzio di sviluppo economico locale di Tolmezzo, finalizzato alla valorizzazione funzionale ed estetica della rotatoria all'uscita del casello di Amaro dell'A23. La commissione giudicatrice, composta dal presidente Giovanni La Varra e dai commissari Arrigo Cabai, Carlo Conti, Mario Zearo e Richi Orlando, ha concluso la prima fase di valutazione che ha portato alla proclamazione della graduatoria provvisoria delle idee progettuali. A classificarsi primo l'architetto romano Carlo Gamboni. «La proposta, incisiva, durevole e capace di rappresentare, a lungo termine, un elemento di affezione e di identità dell'area e più in generale della Carnia, è stata valutata per la coerenza in rapporto alle risorse disponibili e alle future necessità di manutenzione», ha dichiarato la commissione. Il secondo posto è andato al raggruppamento temporaneo di professionisti con studio a Tolmezzo, composto dall'arch. Maurizio Sanna e dai collaboratori Roberta Biondi, Michele Simonitti e Luca Nassivera: il loro è stato «un progetto che unisce una geometria planimetrica semplice ad una forte articolazione in sezione, così da consentire una molteplicità di percorsi orientati a proteggere il flusso pedonale e a distinguerlo nettamente da quello carrabile». L'idea terza classificata è invece proposta da un gruppo di professionisti di Ravenna, composto dall'architetto Ottavia Sarti, assieme agli ingegneri Lorenzo Sarti e Francesca Vandini, agli architetti Stefania Bulzoni, Samantha Cicognani e Adele Fiorani, a Paolo Gueltrini e Massimo e Claudia Casamenti. La commissione ha definito la proposta come una «spina verde» che crea continuità pedonale e ambientale, rispondendo coerentemente alle risorse disponibili, ma privilegiando flussi turistici piuttosto che la comunità di addetti dell'area industriale. Successivamente alle necessarie verifiche dei requisiti formali di idoneità dei partecipanti, entro il 19 febbraio la graduatoria diverrà definitiva con l'attribuzione dei premi: 5mila euro al primo classificato, 3mila e 2mila euro al secondo e al terzo. La riuscita del concorso, oltre che dalla qualità e originalità delle idee presentate, è stata confermata dalla grande partecipazione (oltre 70 professionisti per 22 proposte), che ha coinvolto esperti provenienti dalla Carnia, dal Friuli, ma anche studi con sedi in tutta Italia, dal Veneto alla Puglia, da Roma a Milano, da Torino a Ravenna, da Genova a Prato. Soddisfatto il presidente del Consorzio Mario Gollino: «L'opera è stata inserita nel piano industriale pluriennale, per realizzarla si prevede sia l'utilizzo di finanziamenti regionali Rilancimpresa sia fondi propri del consorzio».

D.Z.
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Il Gazzettino