Porta Altinia seconda. Anzi prima

Porta Altinia seconda. Anzi prima
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TREVISO (e.f.) Avete vinto il secondo premio. Anzi no, il primo. Forse. Un concorso che è meglio di un telequiz, insomma, quello legato a Treviso in Fiore aspettando l'Adunata. Perchè il premio come miglior composizione floreale, assegnato lunedì ai commercianti del Quartiere Latino e Santa Maria dei Battuti, potrebbe andare invece all'associazione Porta Altinia, classificatasi seconda e che aveva manifestato disappunto perchè i colleghi del centro non avrebbero rispettato i termini del concorso, che prevedevano appunto l'allestimento di decorazioni green in grado di tenere per un mese, da Treviso in fiore cioè all'Adunata. Alle premiazioni l'imbarazzo si è percepito, eccome. E, forse in seguito a quelle puntualizzazioni, ieri è arrivata la comunicazione che le decisioni della giuria erano mutate, accogliendo la polemica sulla durata dei florilegi messa sul piatto dai commercianti di via Roma e limitrofi. «Hanno fatto una gaffe, inutile negarlo -afferma Danilo Merlo dell'armeria Piacentini, presidente dell'associazione- però il senso lo capisco. I commercianti del Quartiere latino e Santa Maria dei Battuti hanno dovuto pazientare a lungo e credere davvero nell'operazione piazza. Era un modo di risarcirli e questo è giusto. Però, dato un regolamento così chiaro, bisognava pensare allora a un premio speciale. Senza contare che è stato azzerato il lavoro che come associazione stiamo facendo per scuotere il nostro quartiere dall'apatia». L'assessore Paolo Camolei deve avere fatto, nel pomeriggio però, una riflessione. E la convocazione di oggi ha un po' il sapore di una errata corrige. «Non desideriamo alimentare la polemica -prosegue Merlo- ma il premio avrebbe avuto il senso di dare valore al fatto che siamo usciti allo scoperto per ridisegnare il profilo di una zona di passaggio, da sempre con delle criticità». La cosa non è sfuggita a Camolei che ha deciso di intervenire. Sulla composizione vivaistica che fa bella mostra di sè ai piedi della sfera di Toni Benetton si è espresso Giancarlo Gentilini. «Una cosa obbrobriosa, che deturpa un'opera d'arte. Io andrei là con la motosega» aveva minacciato. «No, con Gentilini non me la prendo- attutisce Merlo -ha fatto tante cose buone per la città, che per questa uscita lo perdono».

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Il Gazzettino