PORDENONEBastava un sms per ordinare la droga. Un sms criptico e indirizzato a utenze intestate a persone inesistenti. È così che lo stupefacente arrivava dalla Lombardia e...
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Bastava un sms per ordinare la droga. Un sms criptico e indirizzato a utenze intestate a persone inesistenti. È così che lo stupefacente arrivava dalla Lombardia e veniva spacciato nella Bassa Pordenonese e nel Portogruarese. Al centro del traffico, stroncato dal Goa di Trieste e dalla GdF di Pordenone, c'era Agron Rexhepi, 31 anni, residente a San Pietro in Cariano (Vr), e che in passato aveva abitato a Sesto al Reghena. Otto anni fa era finito in carcere perchè membro di un clan italo-albanese della Bassa Pordenonese. A lui gli investigatori delle Fiamme Gialle sono arrivati seguendo le tracce lasciate da un 43enne di Porcia arrestato nel gennaio 2018 durante un controllo di routine: aveva disponibilità di 57 g. di cocaina. Le indagini sono state raccolte dal Gruppo operativo antidroga, che, coordinato dal pm Federico Facchin, ha individuato otto persone e ottenuto 4 misure cautelari. In carcere è finito Rexhepi; arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Sergey Martynov, un 35enne russo che risiede a Sirmione; obbligo di dimora per Khalid El Madani (39), marocchino di Pramaggiore, e Luca Zoia (44) di Cessalto. Perquisizioni per altri quattro indagati tra cui Alberto Marini, 60, di Pramaggiore, e Armand Pepa, 28, di Musile di Piave.
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Il Gazzettino