PONTE NELLE ALPI Parte da Ponte nelle Alpi, ma vuole avere valenza provinciale,

PONTE NELLE ALPI Parte da Ponte nelle Alpi, ma vuole avere valenza provinciale,
PONTE NELLE ALPIParte da Ponte nelle Alpi, ma vuole avere valenza provinciale, l'iniziativa del sindaco Paolo Vendramini che chiede che Belluno possa sedere al tavolo nazionale...

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PONTE NELLE ALPI
Parte da Ponte nelle Alpi, ma vuole avere valenza provinciale, l'iniziativa del sindaco Paolo Vendramini che chiede che Belluno possa sedere al tavolo nazionale che deciderà sulla ripresa della scuola a settembre. Una richiesta che parte dalla specificità di un provincia montana, dove tutto ha una declinazione diversa. Una proposta che il primo cittadino di Ponte porterà anche nel consiglio dell'ente Provincia, di cui fa parte.

«Una o più voci bellunesi? Ne parleremo dice Vendramini l'importante è che il territorio montano sia rappresentato». Sette i destinatari della lettera partita ieri: presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, presidente della Regione Veneto Luca Zaia e quello della Provincia di Belluno Roberto Padrin, prefetto di Belluno Adriana Cogode e presidenti regionale e nazionale dell'Anci.
«Le scuole di montagna - spiega Vendramini - hanno esigenze diverse rispetto ad altre realtà che si traducono in costi che riguardano in prima battuta i trasporti. Se poi dovesse essere confermata l'articolazione delle lezioni in doppi turni, allora cresceranno anche le spese del riscaldamento e quelle per le mense». Le voci sono tante e comprendono i collegamenti informatici, il personale educativo ed Ata.
«E laddove sia possibile chiude con questa richiesta la prima parte del ragionamento il sindaco - va decisa la diminuzione dei parametri di formazione alunni-classe».

Nella si legge anche: «Vorremo innanzitutto garanzie sui costi dei servizi che dovranno essere a totale carico di Regione o Stato. Per quanto riguarda il trasporto scolastico, metteremo a disposizione più corse vista la nostra rete viaria. Va ricordato che le pese di riscaldamento delle diverse sedi scolastiche aumenteranno nel caso in cui vengano istituite lezioni in più turni. E ci saranno maggiori costi anche per adeguare gli spazi delle mense ai parametri di distanziamento sociale». Vendramini parla anche della questione dei collegamenti informatici che, per un territorio montano come Belluno, in questi mesi spesso hanno fatto la differenza. E dice della necessità che il sistema informatico sia capillare ed in grado di supportare la connessione di tutti. E fra le spese di cui si dovrà tenere conto, vi sono anche quelle per un «numero consono di insegnanti, educatori e personale Ata a disposizione già dal primo settembre e ausili sanitari a disposizione del personale e degli alunni».
G.S.
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Il Gazzettino