POLIZIA DI STATOPORDENONE Un poliziotto da terra di frontiera, nonostante le sue radici siano nella capitale. Da ieri il primo dirigente Giancarlo Conte, 51 anni, è il nuovo...
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PORDENONE Un poliziotto da terra di frontiera, nonostante le sue radici siano nella capitale. Da ieri il primo dirigente Giancarlo Conte, 51 anni, è il nuovo vicario del questore Marco Odorisio. Nato nel 1966 a Roma, laureato in Giurisprudenza, è entrato in polizia nel 1985. Ha frequentato lo stesso corso del questore, ma dal 1990 la sua carriera si è formata in Alto Adige. Ha cominciato a Malles-Venosta, uno dei pochi valichi italiani che hanno un triplice confine, proprio come Tarvisio. È stato dirigente della Polizia di frontiera al Brennero, responsabile della sezione collaboratori di giustizia (camorristi) al Servizio centrale di Protezione, poi è tornato a Bolzano per dirigere il commissariato di Bressanone.
È stato vicedirigente dell'Anticrimine e dirigente per sei anni e mezzo della Digos altoatesina. Il suo curriculum si completa con un incarico come Capo di Gabinetto e la dirigenza della Divisione amministrativa fino al 2011. È questo l'anno del passaggio alla Polstrada di Bolzano in qualità di dirigente. Adesso la promozione a vicario del questore. «Un innesto positivo in uno staff di prim'ordine a garanzia della sicurezza della collettività», ha detto Odorisio.
Conte è felice di essere tornato dopo sette anni e mezzo nella «famiglia di origine», ovvero la Questura, e di poter «transitare da una Provincia a una Regione a statuto speciale, circostanza che mi permetterà di affinare le competenze finora acquisite». Il vicario - che è il primo collaboratore del Questore, presiede le Commissioni tecniche, è referente dell'Anticorruzione e sovrintende tutti i servizi di ordine pubblico - è anche delegato come componente della Commissione pubblici spettacoli.
Il 6 agosto ci sarà un altro arrivo importante in Questura. La Squadra Mobile avrà un nuovo dirigente, che per la prima volta a Pordenone sarà una donna: Brunella Marziani, che arriva da Verona.
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Il Gazzettino