Polemiche sulla carenza d'acqua per rifornire le autobotti

Polemiche sulla carenza d'acqua per rifornire le autobotti
LA RETE IDRICACOLLE SANTA LUCIA «Se non ci fossero state le due interruzioni di rifornimento idrico che si sono registrate e che hanno rallentato lo spegnimento delle fiamme,...

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LA RETE IDRICA
COLLE SANTA LUCIA «Se non ci fossero state le due interruzioni di rifornimento idrico che si sono registrate e che hanno rallentato lo spegnimento delle fiamme, forse almeno la casa in cima al colle si sarebbe salvata dal rogo». Una frase che pesa come un macigno quella lanciata da più di un residente di Canazei alla volta di chi è capo della distribuzione idrica. Bim Gsp in primis, il Comune di riflesso.

DA BIM GSP
«Di quanto stava accadendo a Colle Santa Lucia - ripercorre i fatti l'ingegner Sergio Dalvit, direttore tecnico di Bim Gsp - siamo stati avvisati in tempi reali dai dipendenti dell'ufficio tecnico comunale. L'interlocutore ci chiedeva l'autorizzazione di fruire della vasca idrica di Canazei da dove poter rifornire le manichette dei pompieri. Abbiamo dato l'ok subito dicendo che gli consentivamo di sfondare la porta di accesso per fare più presto. E così è stato. Al contempo, da parte nostra, abbiamo inviato sul posto due operai affinché controllassero la situazione e abbiamo regolato le vasche interessate in modo da prevedere più afflusso di acqua e più pressione per l'idrante a valle del paese». «Per quel che riguarda presunte interruzioni di rifornimento - sottolinea Dalvit - abbiamo fatto i monitoraggi del caso grazie al telecontrollo e non ci risultano variazioni che potrebbero giustificare alcun disguido come quelli lamentati. L'unica cosa anomala che abbiamo registrato questa mattina (ieri per chi legge) è relativa al fatto che l'idrante a monte aveva la saracinesca chiusa».
DAL COMUNE

«Quello del rifornimento idrico dei paesi è un problema che mi sta particolarmente a cuore - sottolinea il sindaco Paolo Frena - e proprio per questo sono a favore della realizzazione, almeno per i borghi più difficili da raggiungere, di una linea parallela a quella del rifornimento domestico da utilizzare in caso di incendio. È quello che si sta facendo, ad esempio, per l'impervia e con poca acqua frazione di Colcuc: 1.600 metri di linea dedicata che ha come funzione principale quella di assegnare alle case una portata maggiore ma che ha anche funzioni antincendio. Altra soluzione è avere una doppia vasca, come a Costalta: una per l'acqua potabile e una per la non potabile da usare in caso di fuoco. Sono ragionamenti che vanno fatti, a tavolino, con il gestore della rete. Nel frattempo va trovato il giusto equilibrio tra le due forme di distribuzione perché comprendo che Gsp non può decidere di avviare all'improvviso modifiche significative di portata perché i contraccolpi causati dagli sbalzi della pressione possono rivelarsi deleteri per tubi e impianti».
RG
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Il Gazzettino