Poca acqua: rischio razionamento

Poca acqua: rischio razionamento
Scatta l'allarme siccità. Non piove da settimane. E le previsioni dicono che si andrà avanti così almeno fino all'inizio di febbraio. La Marca è a secco. L'acqua rischia di...

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Scatta l'allarme siccità. Non piove da settimane. E le previsioni dicono che si andrà avanti così almeno fino all'inizio di febbraio. La Marca è a secco. L'acqua rischia di non bastare più. L'Alto trevigiano servizi, società che gestisce l'acquedotto in 53 comuni, ha dichiarato l'emergenza idrica e ha deciso di corriere ai ripari riducendo la pressione nelle reti per contenere i consumi e garantire la continuità del servizio. Ma potrebbe non essere sufficiente. Visto il meteo per i prossimi giorni, in caso di necessità Ats si dice pronta a chiedere ai sindaci di emanare ordinanze per il contenimento dell'uso d'acqua, fino all'eventuale razionamento, nei casi più critici, per consentire il riempimento notturno dei serbatoi di accumulo. La situazione è davvero difficile. Il livello dei pozzi continua inesorabile a diminuire. «C'è già una drastica riduzione di produttività di svariati pozzi e sorgenti del territorio spiegano dalla società a un livello pari a un terzo della normale produzione». È ridotta anche la fornitura attraverso le condotte che arrivano dal territorio di Belluno. Come se non bastasse, poi, c'è il problema delle basse temperature. Il gelo è arrivato a mettere fuori uso contatori e tratti di tubazioni. «Abbiamo chiesto a tutti i Comuni soci di adoperarsi da subito per promuovere il risparmio dell'acqua da parte dei cittadini e, soprattutto, da parte delle attività produttive spiegano Raffaele Baratto e Pierpaolo Florian, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Ats così come il controllo degli impianti nelle abitazioni attualmente non occupate, di eseguire la chiusura delle eventuali fontane pubbliche a getto continuo collegate alla rete acquedottistica e di vigilare nel territorio sull'eventuale uso improprio di idranti antincendio. La situazione è preoccupante ma vogliamo evitare il più possibile disagi per i nostri utenti, pertanto chiediamo la massima collaborazione».

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Il Gazzettino