Più spazi per bar e ristoranti

Più spazi per bar e ristoranti
COMMERCIOUDINE Fino al 31 dicembre, tutte le aree disponibili all'aperto saranno destinate gratuitamente a sedie, tavoli e dehors; non solo: nel centro storico saranno chiuse...

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COMMERCIO
UDINE Fino al 31 dicembre, tutte le aree disponibili all'aperto saranno destinate gratuitamente a sedie, tavoli e dehors; non solo: nel centro storico saranno chiuse alcune strade e rimossi spazi per le auto per ampliare l'area pedonale a disposizione di bar e ristoranti. La giunta Fontanini, infatti, ieri ha approvato i nuovi criteri di occupazione del suolo pubblico, per sostenere gli esercizi colpiti dal lockdown. I locali potranno espandersi sia sulle aree dedicate alla sosta che si trovano in prossimità, sia su quelle mercatali. Chi ha già un'occupazione di suolo pubblico, potrà raddoppiarla ed è prevista anche una deroga nel caso questo ampliamento non fosse sufficiente: chi, ad esempio, ha all'esterno solo qualche sgabello, potrà richiedere un'espansione superiore al 100 per cento. Per i nuovi spazi concessi non è previsto il pagamento della Cosap e si punta alla gratuità anche di quelli già autorizzati.

L'OBIETTIVO
«Con questa delibera abbiamo voluto dare un segnale chiaro e concreto a tutti gli operatori a pochi giorni dall'incontro con le categorie ha spiegato l'assessore alla sicurezza, Alessandro Ciani - Inoltre, abbiamo sospeso il pagamento del canone fino a settembre e siamo in attesa degli strumenti regionali (al Comune arriveranno circa 929mila euro per l'abbattimento Tari e Cosap, ndr) perché puntiamo alla gratuità completa. Con gli uffici, stiamo predisponendo una modulistica semplificata e sappiamo che ci sono già molti locali pronti a fare richiesta».
CIRCOLAZIONE RIVISTA
Come detto, nel centro storico saranno adottate specifiche limitazioni alla circolazione per permettere l'ampliamento delle occupazioni: «Stiamo individuando alcune zone del centro che saranno chiuse ai veicoli in maniera permanente fino al 31 dicembre ha continuato l'assessore - per creare un'area a misura d'uomo e di esercizi pubblici. Per quanto riguarda altre vie, ci confronteremo con le categorie per chiusure temporanee su progetti specifici, con eventi e serate nel periodo estivo».
APPELLO AL GOVERNO
Nel frattempo, Maurizio Franz ha firmato l'appello a Conte condiviso dagli assessori alle attività produttive: «Nel documento chiediamo misure straordinarie di lungo periodo per evitare il collasso. Un appello che assume, per noi friulani, un significato particolare proprio nell'anniversario del terremoto, quando, grazie alla lungimiranza di politici e dirigenti, si riuscì a definire un vero modello ha detto - Chiediamo quindi contributi a fondo perduto, una minore pressione fiscale e un sostegno immediato al pagamento degli affitti; la riapertura dei negozi il 12 maggio e dei bar, ristoranti e saloni di bellezza il 18, ovviamente nel rispetto di tutte le misure decise. Prolungare la chiusura, oltre a non avere senso, soprattutto a Udine, significherebbe condannare moltissimi esercizi a non riaprire più. Chiediamo infine ulteriori trasferimenti ai Comuni, che non possono farcela da soli».

Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino