Più poteri da Roma per tassare i turisti

Più poteri da Roma per tassare i turisti
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Vuoi vedere che la gestione commissariale riuscirà a fare quelle cose che le giunte politiche non hanno avuto la volontà o la forza di portare avanti? Il commissario Vittorio Zappalorto sta infatti pensando di chiedere un obolo ai 23 milioni e rotti di turisti che ogni anno visitano Venezia senza alloggiarvi né spendere un euro e anche alle grandi navi che entrano in laguna. Già, perché se l'economia indotta dai giganti del mare dà lavoro ad almeno 4mila persone del settore marittimo e delle forniture navali, è vero anche che buona parte di questi visitatori si comporta come i villeggianti di giornata che girano in carovana e non si fermano neanche per bere un caffè.

Questo è uno degli obiettivi che il commissario Vittorio Zappalorto si è posto per i suoi "pellegrinaggi" nella capitale. La scorsa settimana ha visto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e gli ha parlato di questo oltre a tutta una serie di altre cose.
«Ho chiesto più poteri sul fronte dei tributi. Non mi ha detto sì al cento per cento - commenta Zappalorto - ma ho capito che è molto interessato alla questione di Venezia e dalle penalizzazioni subite nel tempo a causa delle entrate da Casinò, Legge speciale e Fondo trasporti. Gli ho chiesto margini di manovra sul patto di stabilità e la possibilità di spalmare in tre anni i 17 milioni di penalizzazione che abbiamo subito nel 2014. Per ottenere queste cose ho presentato emendamenti a leggi vigenti e proposte di inserimento nella prossima Legge di stabilità. Intanto, continuerò ad incontrare tutti i capigruppo parlamentari».
Un'altra ipotesi che si sta facendo strada è quella di chiedere una riduzione dell'aggio del 12 per cento riconosciuto dallo Stato al Consorzio Venezia Nuova come suggerito da Gianfranco Bettin e dal suo gruppo.
«Posso portare un emendamento parlamentare - commenta il commissario - ma non credo che raccoglierò grandi consensi».
L'approvazione del bilancio di previsione 2014 ha richiesto solo un'ora e Ca' Farsetti ha finalmente lo strumento per la gestione di quest'ultimo trimestre dell'anno in modo non emergenziale.
«Comincerà a lavorare da subito alla manovra 2015 - puntualizza - ma questa sarà fatta in modo più sereno perché avremo più tempo per pensarci e di mettere mano alla struttura organizzativa. Da questa operazione ricaveremo le risorse con cui vorremmo abbandonare la politica del taglio. Spero anche di recuperare la fiducia del personale a cui abbiamo chiesto molto».
C'è poi la questione del patto di stabilità. Quest'anno tutto sommato è andata bene, perché l'obiettivo era "solo" 27 milioni di saldo positivo perché Venezia è un comune sperimentatore della nuova contabilità degli enti locali.
«Per il 2015 e 2016 - ha ammonito il direttore della Ragioneria, Piero Dei Rossi - si torna a 65-66 milioni e avremo di fronte una scalata molto difficile».
Il Collegio dei revisori ha espresso alcune raccomandazioni nella sua relazione: un attento monitoraggio delle entrate, perché alcune poste presentano criticità. Poi avviare da subito le procedure di alienazione dei beni al fine del rispetto del patto di stabilità e che sia monitorata la situazione del Casinò, che continua a destare preoccupazione.

Infine, una nota positiva sul debito, che è diminuito di 17 milioni mentre per il terzo anno consecutivo non è stato acceso nessun mutuo.
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Il Gazzettino