Un bagno di folla nelle piazze del centro quel 15 giugno 1994 per festeggiare la promozione in serie A - che mancava da 32 anni - del Padova presieduto da Sergio Giordani. Stessi...
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E sempre sull'affermazione di Giordani l'ironia regna sovrana. «Ha risposto così perché la promozione è più lontana nel tempo e non se la ricorda più. Richiedamogli tra un po' se non è stata meglio la vittoria in casa della Juventus...». A parlare è Carlo Perrone uno dei biancoscudati andati a segno ai calci di rigore a Firenze nello spareggio vinto con il Genoa che regalò un altro anno di serie A. «Non vedo grandi analogie tra i due successi aggiunge se non nel fatto che parliamo sempre della stessa persona perbene che fa ogni cosa con passione. L'ho visto molto determinato e con la voglia di costruire qualcosa d'importante per la sua città. Credo svolgerà un ottimo lavoro e gli faccio il mio in bocca al lupo».
La parola a Damiano Longhi, capitano di quel Padova: «Lo conosco e so quello che può fare perché l'ho toccato con mano, anche se adesso dovrà operare in un altro mondo, con problematiche diverse. Di sicuro, come presidente, a livello organizzativo e di gestione ha già mostrato tutte le sue capacità. Il mio augurio è che riesca a portare a Padova un po' di serenità».
Un flash di Pippo Maniero, capocannoniere del Padova ai tempi della serie A: «Da presidente, oltre che come uomo, è stato eccezionale e se la squadra ha raggiunto quei traguardi è merito suo e di Marino Puggina. Adesso Lo attende un impegno non facile e gli faccio il mio in bocca al lupo perché ripeta in politica i risultati arrivati con il calcio, per lei e per il bene di tutta la città».
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Il Gazzettino