UDINE - (cdm) «A Udine non è facile muoversi in bici rispettando sempre tutte le regole. Alle volte, per come sono fatte le ciclabili, ti costringono a non rispettarle»....
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«Mi fa piacere che siano state così poche le multe fatte ai ciclisti, solo 5 in tre mesi - dice Rosso -. Per il futuro mi auguro che le ciclo-pattuglie non si concentrino solo su di noi. Il fatto che vadano in giro in bici li rende anche partecipi di quello che significa muoversi su due ruote a Udine. A volte siamo costretti a fare infrazioni perché arrivi a un certo punto e la ciclabile finisce, o manca il cartello. La rete delle ciclabili in città fa acqua». Qualche esempio? «In piazzale Cavedalis il semaforo per le bici dura otto secondi: se non parti come una scheggia sei ancora sulla carreggiata che scatta il rosso». Per non parlare di «via Marco Volpe, dove quando imbocchi la ciclabile non la vedi: uno degli esempi lampanti che la segnaletica è carente. Poi, c'è il problema degli attraversamenti mancanti: se da piazzale XXVI luglio uno vuole andare in viale Duodo, dove prosegue la ciclabile, ha il doppio passaggio, per pedoni e ciclisti, sia su via Marco Volpe sia su viale Ledra. Ma poi, in viale Venezia, l'attraversamento ciclabile manca». E poi ci sono le nuove rotonde, «come quella di via Pozzuolo dove non hanno messo neanche un segno per le bici». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino