Pioggia di stellati a Nordest

Pioggia di stellati a Nordest
LA GRADUATORIASpetta al ristorante Uliassi, affascinante ambientazione sul mare di Senigallia, in provincia di Ancona, l'onore di marchiare a fuoco un traguardo storico...

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LA GRADUATORIA
Spetta al ristorante Uliassi, affascinante ambientazione sul mare di Senigallia, in provincia di Ancona, l'onore di marchiare a fuoco un traguardo storico nell'edizione 2019 della Rossa: è il decimo italiano premiato con Tre Stelle. Numero tondo e perfetto, grazie al quale l'Italia (secondo paese al mondo per numero di locali stellati 367 dopo la Francia, a quota 621), dunque, festeggia un altro mattoncino nella sua grande casa del gusto, in un'edizione che obbliga mediaticamente a focalizzare l'attenzione per opposte ragioni e opposti destini su due volti televisivi notissimi, quelli di Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo: per il primo, alla delusione della stella tolta l'anno scorso è seguita quella dell'atteso e invece mancato riconoscimento per la sua nuova, lussuosa insegna in Galleria Vittorio Emanuele a Milano; per il secondo, invece, addirittura una doppietta, con le nuove stelle dei Bistrota Torino e Novara.

MICHELIN COMPIE 120 ANNI
Nell'anno in cui l'omino Michelin compie 120 anni e la guida celebra la 64. edizione, il Veneto (una stella persa a Venezia e due conquistate a Verona) si conferma la quarta forza nazionale con 38 insegne stellate totali e 44 stelle complessive, dietro a Lombardia (60 stellati), Piemonte (45) e Campania (43), ma meritano un applauso anche le 35 totali del Trentino Alto Adige, decisamente rimarchevoli in rapporto all'estensione del territorio, con la provincia di Bolzano addirittura a quota 27, autentico record, grazie anche a due nuovi ingressi: In Viaggio - nel capoluogo - e Astra a Collepietra.
Quest'anno, oltre a Bolzano, a brillare a Nordest è stata soprattutto la provincia di Verona dove torna la stella allo storico 12 Apostoli ora con Mauro Buffo ai fornelli, in centro, e arriva anche a San Bonifacio, con il ristorante Degusto Cuisine di Matteo Grandi, curiosamente posizionato al fianco di un altro grande del gusto, il pizzaiolo-mito Simone Padoan de I Tigli, che molti candidavano alla prima stella Michelin della storia per una pizzeria e dove Barbara Manoni, di Casa Perbellini, ancora a Verona, ha conquistato il premio speciale per il servizio di sala.
Ma anche in Friuli Venezia Giulia c'è stato più di qualche sorriso: quello della Locanda Devetak di San Michele del Carso (Go), premiata sia con il Bib Gourmand, per l'eccellente rapporto qualità-prezzo, sia con il premio Passion For Wine grazie al lavoro di Augustin Devetak. E quello dell'Harry's Piccolo di Trieste che ha portato a 8 i ristoranti stellati in regione.
VENEZIA ROCCAFORTE DEL GUSTO
Frena, invece, per la prima volta, Venezia che - dopo anni di successi e crescita - vede svanire una delle sue 8 stelle nel centro storico, quella del Dopolavoro dell'Hotel Marriott, nell'isola delle Rose (Sacca Sessola ndr), dove sotto l'ala di Giancarlo Perbellini il giovane e bravo Federico Belluco aveva stupito due anni fa conquistando il riconoscimento, a pochi mesi dall'apertura.
La città lagunare si conferma comunque roccaforte del gusto, consolidando gli altri sette stellati (Quadri, Oro, Fiore, Venissa, Ridotto, Met e Glam) anche se si sperava nella seconda stella per il Quadri della famiglia Alajmo, che molti attendevano, mentre non hanno avuto seguito nemmeno le indiscrezioni che davano in pole position per entrare nell'olimpo anche il Local della famiglia Fullin e dello chef Matteo Tagliapietra.
NELLE PROVINCE

Ma la provincia di Venezia (9 insegne stellate) si conferma la prima della regione, di un soffio davanti a Verona e Vicenza (8), Belluno (6), Treviso (4), Padova (3) dove però resta ovviamente luminosissimo, a Rubano, il faro de Le Calandre, da quindici anni al vertice assoluto dell'alta cucina nazionale. Una cucina italiana viva e soprattutto di belle speranze e luminoso futuro, visto che fra i 29 nuovi chef stellati la metà ha meno di 35 anni e un terzo meno di 30, il che dimostra come la nouvelle vague sia in piena forma. Peccato, però, per la battuta d'arresto delle cuoche: una sola donna tra i nuovi stellati.
Claudio De Min
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Il Gazzettino