Pieno a spese della Croce Verde, autista alla sbarra

Pieno a spese della Croce Verde, autista alla sbarra
(L.I.) Altri guai in vista per Stefano Bottin, 44 anni, di Albignasego, l'autista della Croce Verde specializzato nei doppi pieni ai mezzi di servizio della Pia Opera di via...

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(L.I.) Altri guai in vista per Stefano Bottin, 44 anni, di Albignasego, l'autista della Croce Verde specializzato nei doppi pieni ai mezzi di servizio della Pia Opera di via Nazareth. Con una condanna, non definitiva, sul groppone (due anni, sette mesi e venti giorni in primo grado, ridotti ad un anno e dieci mesi in appello), Bottin dovrà ora affrontare un nuovo processo, con l'accusa di peculato. Stavolta l'autista, sospeso dal lavoro a stipendio dimezzato, non si è avvalso di riti alternativi. Ha preferito optare per il dibattimento. E il giudice dell'udienza preliminare l'ha rinviato a giudizio davanti al tribunale collegiale presieduto da Nicoletta De Nardus. Il processo muoverà i primi passi il prossimo 10 ottobre. Il secondo procedimento trae origine dall'altro. Era stato lo stesso gup Margherita Brunello a restituire gli atti alla Procura dopo aver evidenziato ulteriori episodi truffaldini non contestati nel primo processo. Il pm Marco Peraro aveva quindi aperto un nuovo fascicolo a carico di Bottin contestandogli il pieno effettuato, sempre con le carte carburanti della Croce Verde, il 14 agosto 2012. In quell'occasione l'autista si sarebbe impossessato a fini personali di 67 litri di carburante per un controvalore di circa 113 euro. Contro il dipendente si è costituita parte civile, con l'avvocato Ernesto De Toni, la Pia opera, che nel procedimento originario aveva già ottenuto un risarcimento di danni morali e materiali pari a 14mila euro. Bottin faceva sempre lo stesso giochetto. Due pieni con la stessa carta carburanti a distanza di pochi minuti. Come se l'ambulanza fosse stata in grado di consumare settanta litri di gasolio in un arco di tempo così ristretto. È in questo modo che i vertici della Croce verde padovana l'avevano scoperto e denunciato.

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Il Gazzettino