Picchiò i genitori: un anno e 5 mesi

Picchiò i genitori: un anno e 5 mesi
BELLUNO - Un anno e 5 mesi per maltrattamenti ai genitori adottivi. Si è conclusa così l'udienza di ieri che vedeva imputato un 20enne in tribunale a Belluno di fronte al...

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BELLUNO - Un anno e 5 mesi per maltrattamenti ai genitori adottivi. Si è conclusa così l'udienza di ieri che vedeva imputato un 20enne in tribunale a Belluno di fronte al giudice Vincenzo Sgubbi, con il pm Roberta Gallego. Giudicato con il rito abbreviato il 25enne che avrebbe maltrattato tra 2011 e 2013 i suoi genitori adottivi. Il ragazzo è difeso dall'avvocato Mauro Gasperin. «Abbiamo ottenuto le attenuanti generiche - afferma l'avvocato dopo la sentenza - e è stata premiata scelta del rito e la condotta riparatoria del ragazzo».

Infatti il 20enne ha compiuto in questi mesi un importante percorso riabilitativo. I maltrattamenti risalgono a un periodo in cui aveva problemi di abuso di sostanze (alcolismo e tossicodipendenza). Proprio questo percorso riabilitativo, vissuto in una comunità ha fatto comprendere al giovane gli errori commessi e ha cambiato verso. Questo è stato compreso anche nel processo di ieri che si è concluso con la condanna a un anno e 5 mesi. Ora il legale e il suo assistito decideranno se procedere con l'appello o scegliere invece l'affidamento in prova ai servizi sociali per "scontare" la pena decisa ieri.
L'inchiesta era nata dopo la denuncia degli stessi genitori che hanno deciso di rivolgersi alle forze dell'ordine, non tanto per loro incolumità, ma sperando di riportare sulla retta via il figlio. Calci pugni violenza, raptus di rabbia: era questa la vita in quegli anni con il loro ragazzo, in preda alle dipendenze. Il 20enne non era più lo stesso ragazzo che i genitori pensavano di conoscere: tornava a casa ubriaco, sotto l'effetto di stupefacenti. Per procurarsi denaro e per la rabbia si scagliava contro i genitori. L'indagine partita per maltrattamenti ha fatto aprire gli occhi al 20enne che si è deciso di andare in comunità e che oggi sembra essersi riabilitato. Ora è cambiato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino