Pestato per rubargli giubbino e telefono

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È stato rintracciato anche il terzo dei tre ragazzi accusati di aver aggredito e rapinato un 17enne di Lusia in via Domenico Piva, nel parcheggio dietro al Palazzo di vetro della...

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È stato rintracciato anche il terzo dei tre ragazzi accusati di aver aggredito e rapinato un 17enne di Lusia in via Domenico Piva, nel parcheggio dietro al Palazzo di vetro della Regione, il 25 marzo scorso. Per il 16enne, G.G. le sue iniziali, di origini romene e formalmente residente a Rovigo anche se senza fissa dimora, è scattato l'arresto sulla base dell'ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità emessa dalla Procura del Tribunale dei Minori di Venezia. Il giovane, già messosi in mostra per altri non edificanti gesti nonostante la giovanissima età, è stato individuato martedì scorso dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Rovigo mentre girava tranquillamente per il centro, anche se negli ultimi tempi era stato abile a non farsi trovare nei luoghi solitamente frequentati, così che i militari hanno deciso di indagare a fondo. Già le indagini per venire a capo della strana rapina non erano state agevoli, anche per la reticenza della vittima, che ha tentato di coprire i suoi aggressori che, dopo averlo pestato ben bene, gli hanno rubato il suo iPhone 6 e la felpa. Solo alla fine di agosto, dopo aver recuperato e visionato i filmati delle telecamere di un impianto di sicurezza privato, i carabinieri sono arrivati a denunciare il 16enne romeno, un suo connazionale 19enne ed un 15enne marocchino. Il 19enne era appena stato arrestato a Roma per furto e resistenza a pubblico ufficiale, il 15enne, invece, era in una comunità per minori di Padova. Ora in una struttura, in provincia di Rimini, è finito anche il 16enne. Un terzetto poco raccomandabile, con il quale il 17enne aveva frequentazioni. Tanto che, dopo averlo picchiato, i tre lo hanno aiutato a rialzarsi e ripulirsi la faccia dal sangue. Dai filmati emerge che i quattro sono arrivati insieme fino a una siepe, dietro la quale hanno rovistato a lungo, cercando qualcosa. Come hanno spiegato il comandante della Compagnia di Rovigo Salvatore Gibilisco e quello del Nucleo Radomiobile Giancarlo Macrì, l'aggressione è avvenuta di sabato, mentre la denuncia è stata presentata domenica e in modo un po' frammentario.

Fra le foto che sono state mostrate al giovane, che aveva un occhio nero, una ferita a uno zigomo e il setto nasale fratturato, c'erano anche quelle dei tre, ma lui ha detto di non riconoscere nessuno.
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Il Gazzettino