Pesce senza etichette, multe a ristoranti e pescheria

Pesce senza etichette, multe a ristoranti e pescheria
L'OPERAZIONE ROVIGO Un quintale di pesce privo delle necessarie...

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L'OPERAZIONE

ROVIGO Un quintale di pesce privo delle necessarie indicazioni di tracciabilità è stato sequestrato dagli ispettori pesca della Capitaneria di Porto di Chioggia che hanno effettuato un blitz in cinque ristoranti e una pescheria, fra Rovigo e Occhiobello. Proprio due ristoranti di Rovigo, entrambi gestiti da imprenditori cinesi, sono risultati non in regola sul fronte della etichettatura del prodotto. Non si tratta di problemi dal punto di vista della cattiva conservazione né dal punto di vista della qualità, il cui controllo non compete alla Capitaneria, ma della verifica delle etichettature e delle rigide procedure che devono essere rispettate in tutta la filiera ittica. Le indicazioni sulla tracciabilità, a tutela dei consumatori, servono a permettere di identificare e rintracciare eventuali partite che possano avere problemi per la sicurezza alimentare, obblighi rafforzati per quanto riguarda i prodotti ittici in considerazione della loro maggiore e più rapida circolazione ndei circuiti di distribuzione. È per questo che, come già avvenuto più volte, sabato i militari della Capitaneria di Porto di Chioggia si sono addentrati nell'entroterra polesano per controlli sulla filiera ittica. Come spiega la stessa Capitaneria, «sono stati oggetto di verifica la corretta etichettatura dei prodotti ittici, il rispetto delle taglie minime per la corretta commercializzazione, nonché la provenienza e le procedure di conservazione». Le carenze rilevate sul fronte delle informazioni obbligatorie hanno portato a sequestrare circa 100 chili di prodotto ittico privo di etichettatura. Oltre al sequestro, nei confronti dei due titolari dei ristoranti dove sono state riscontrate le irregolarità, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa tremila euro. Il comandante della Capitaneria di Chioggia, il capitano di fregata Giuseppe Chiarelli, sottolinea con soddisfazione l'importanza dell'operazione condotta dai suoi uomini: «I controlli che la Capitaneria svolge sono il frutto di un costante lavoro di monitoraggio di tutta la filiera della pesca, con un ragione d'azione così ampio da tutelare il consumatore anche in aree geografiche non direttamente connesse con le attività di pesca». Lo scorso ottobre gli uomini del nucleo Ispettori pesca della Capitaneria di porto di Chioggia avevano apposto i sigilli alla ditta di un rivenditore cinese, sequestrando un quintale e mezzo di pescato ed elevando sette sanzioni per un totale di 10.500 euro, al termine di 45 controlli effettuati, spingendosi nell'entroterra, fino a Rovigo, con nove esercizi ispezionati: tre grossisti, la pescheria di un supermercato e cinque ristoranti.

F.Cam.
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Il Gazzettino