PESCATORIPORDENONE Si volta pagina, avviando un nuovo format nel settore della pesca in Friuli Venezia Giulia, dopo la (molto discussa) riforma completata l'anno scorso. Domenica...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE Si volta pagina, avviando un nuovo format nel settore della pesca in Friuli Venezia Giulia, dopo la (molto discussa) riforma completata l'anno scorso. Domenica si terranno le prime elezioni per il nuovo Comitato ittico del Friuli Venezia Giulia, l'organismo di rappresentanza dei lenzatori, nato in seguito alla citata riforma, determinata dalla legge regionale 42 del 2017 su Disposizioni regionali per la gestione delle risorse ittiche nelle acque interne. Il Comitato in questione diventerà un organo di consultazione per l'Amministrazione regionale in materia di pesca e sarà composto da un rappresentante per ciascuno dei sei collegi nei quali è ora suddiviso il territorio del Friuli Venezia Giulia. Alle elezioni, in rappresentanza di oltre 200 sodalizi attivi nel comparto, sono chiamati a esprimere il loro voto i presidenti dei singoli club.
Una delle sigle più importanti del panorama regionale è indubbiamente l'Unione pesca ricreativa sostenibile (Uprs), l'unica che allo stato riesce a riunire club legati a varie tecniche: da quella a mosca allo spinning, dal carp fishing alla pesca tradizionale. In una nota, la realtà federata, oltre a ricordare di votare per i propri candidati, sottolinea l'importanza di partecipare comunque alla chiamata alle urne, per dare voce e titolo alla base dell'intero movimento. Sempre l'Uprs, fino a questo momento l'unico sodalizio sceso in campo con un comunicato in vista del voto, ricorda inoltre che a fronte dei giudizi negativi espressi da altre realtà dopo la riforma, occorre lasciare il giusto tempo ai cambiamenti per mostrare la loro efficacia. Soprattutto per quanto riguarda il punto più dibattuto, che è quello delle semine. Per l'Uprs è giusto che esse non siano fatte in maniera dispendiosa e poco razionale, visto che rappresentano un costo che si riversa su tutti i cittadini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino