Pesca: permessi in picchiata il Bacino bussa alla Regione

Pesca: permessi in picchiata il Bacino bussa alla Regione
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IL BILANCIO
BELLUNO Non malissimo, ma quasi. La stagione di pesca 2019 lungo il Piave è da archiviare. Ad un mese dalla chiusura del periodo in cui è autorizzato gettare amo e lenza, il Bacino numero 8 ha venduto appena 250 permessi, contro i 1840 dello scorso anno. «Sta andando male dichiara avvilito il presidente, Luigi Pizzico -, ma ce l'aspettavamo dopo il disastro causato da Vaia e i danni subiti dal territorio. Eppure l'acqua ha un'ottima qualità». Di recente i volontari con gli stivali a mollo hanno trovato due specie di pesci che non si vedevano da anni nel Piave, significativo di come la qualità dell'acqua sia ottima e migliore del passato. Tuttavia quel turismo di pesca avviato in modo scoppiettante qualche anno fa, e forte di circa 90mila presenze a stagione, oggi è fermo.

IL TURISMO
I pescatori se l'aspettavano e oggi, seppure amareggiati per l'andamento dei mesi estivi, non sono poi così stupiti. Certo si attendono però un'inversione di tendenza perchè, ora come ora, i pochi permessi venduti stanno creando problemi anche alle casse del Bacino che nei prossimi mesi dovrà vedersela con le scarse disponibilità economiche per far fronte a semine di avannotti e altri lavori in alveo. «Dopo un disastro come quello del 29 ottobre 2018 le persone fanno fatica a raggiungere i luoghi coinvolti perchè pensano di non trovarli più come prima o, nel caso dei pescatori, di non trovare pesce spiega Pizzico -. Per questo ce l'aspettavamo una stagione così sottotono e siamo convinti di dover attendere almeno tre o quattro anni prima di rivedere le presenze del pre Vaia. In quanto alla fauna ittica, ci vorrà ancora più tempo perchè torni numerosa come prima dell'alluvione». Ad oggi sono meno di 300 i permessi giornalieri venduti ad appassionati arrivati in provincia per pescare nelle acque gestite dal Bacino 8, quelle tra Soverzene e Limana. Nel 2018 la stagione si era conclusa con 1840 permessi. «Dispiace perchè l'ambiente sta tornando ancora più bello di prima spiega Pizzico -. L'alluvione e il ripristino che ne è seguito hanno pulito il letto del Piave da molto materiale accumulatosi nel tempo e si sono create belle pozze. Inoltre abbiamo trovato esemplari di lampreda e di spinarello, non si vedevano da molti anni. Questo è un ulteriore elemento a dimostrazione di come l'acqua sia di ottima qualità».
L'INCONTRO

Oggi si attendono risposte dalla Regione, alla quale il Bacino ha chiesto fondi per far fronte ai danni subiti da Vaia, tra i quali la distruzione della nursery delle Fontane di Nogarè, e si attende un dialogo con la Provincia con la quale i pescatori di tutti i Bacini si siederanno al tavolo martedì prossimo. All'ordine del giorno c'è la valutazione della situazione e dell'andamento dell'attività dei vari gruppi. Stando alle parole di Pizzico, però, le notizie portate non saranno buone.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino