PERQUISIZIONI PORDENONE Il blitz della Digos è scattati ieri mattina all'alba

PERQUISIZIONI PORDENONE Il blitz della Digos è scattati ieri mattina all'alba
PERQUISIZIONIPORDENONE Il blitz della Digos è scattati ieri mattina all'alba e ha interessato tutte e quattro le province della Regione. Ieri, infattim sono state eseguite le...

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PERQUISIZIONI
PORDENONE Il blitz della Digos è scattati ieri mattina all'alba e ha interessato tutte e quattro le province della Regione. Ieri, infattim sono state eseguite le perquisizioni nei confronti di militanti di Casapound che nei giorni scorsi sono entrati nel nell'aula consigliare del palazzo regionale di piazza Oberdan a Trieste interrompendo i lavori della VI commissione regionale per leggere un comunicato contro le politiche migratorie che sta portando avanti il Governo e la stessa Regione. Da quanto si è appreso ieri mattina sarebbero state fatte almeno dei perqusizioni ad altrettanti militanti di Casapaund a Pordenone, due a Udine, due a Gorizia e quattro a Trieste. Complessivamente gli indagati per l'intrusione in aula regionale sarebbero 14.

Sempre da quanto si apprende gli uomi della Digos che hanno effettuato le perquisizioni avrebbero portato via e posto sotto sequestro i capi di abbigliamento utilizzati dai militanti durante l'azione computer e telefonini in possesso dei militanti. Tutte le apparecchiature saranno analizzate per ricostruire l'episodio e chiarire gli aspetti di responsabilità dei singoli partecipanti al blitz. Sempre ieri, inoltre, è stata perquisita anche la sede di Casapound a Trieste che era stata inaugurata nel febbraio 2019. Le perquisizioni sono state effettuate in esecuzione di un provvedimento della Procura di Trieste emesso dal sostituto procuratore Pietro Montrone, che coordina le indagini. Il fascicolo aperto ipotizzerebbe il reato di interruzione di pubblico servizio in concorso. Da aggiungere che nel frattempo è scattata anche la sospensione dal lavoro di dipendente regionale in somministrazione di Francesco Clun che aveva preso parte all'irruzione.
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Il Gazzettino