Pericolo no vax: stazioni ferroviarie sotto sorveglianza

Pericolo no vax: stazioni ferroviarie sotto sorveglianza
L'ALLARMETREVISO Stazioni ferroviarie di Treviso e Conegliano sotto strettissimo controllo. La forze dell'ordine, coordinate dalla Prefettura, hanno predisposto un cordone di...

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L'ALLARME
TREVISO Stazioni ferroviarie di Treviso e Conegliano sotto strettissimo controllo. La forze dell'ordine, coordinate dalla Prefettura, hanno predisposto un cordone di sicurezza per limitare le manifestazioni annunciate dai no vax. Dalle 15 in poi chi si oppone sempre e comunque al vaccino o al Green pass, o a tutte e due le cose assieme, ha deciso di alzare il livello della protesta e di occupare le stazioni proprio nel giorno in cui il passaporto verde diventa obbligatorio per viaggiare. Il prefetto Maria Rosaria Laganà ha già avvisato che, chi proverà a bloccare i treni in partenza, verrà denunciato. Ma non solo: per le proteste del sabato pomeriggio piazza dei Signori non sarà più disponibile. Il sindaco Mario Conte è pronto a firmare un'ordinanza che ne vieta l'occupazione per simili eventi e indicherà un altro luogo, molto probabilmente piazza Borsa.

I TIMORI
Intanto l'Ascom prende posizione sulle proteste no vax in piazza: i commercianti della zona si sono lamentati a tutti i livelli affermando di sentirsi danneggiati. E sabato scorso hanno anche occupato il posto teoricamente a disposizione dei manifestanti: «Sta emergendo quello che si temeva - osserva Tullio Nunzi, commissario provinciale dell'Ascom - la tenuta sociale sta venendo meno e le proteste in corso in ogni dove e in ogni ambito stanno dimostrando che si sta perdendo il senso profondo delle Istituzioni e il valore delle associazioni. Pieno sostegno al Prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà e al Questore chiamati a decisioni importanti anche per l'economia della provincia».
LE SOLUZIONI

Per Nunzio serve un salto di qualità: «Occorre, da parte di tutti, un salto culturale ed un recupero del senso di comunità per uscire dall'impasse che, se da una parte vede il rialzo dei contagi, dall'altra vede una sterile e pericolosa caccia alle streghe. Si fa presto ad addossare colpe e criminalizzare il green pass: siamo in un clima di pericolosa contrapposizione che rischia di far saltare valori, relazioni e gerarchie. Voglio ricordare che le nostre imprese, e il terziario tutto in provincia di Treviso, tengono vive le città. Non può esserci libertà senza responsabilità e tutte le nostre imprese hanno dimostrato, pur non essendo soggetti deputati, di saper rispettare e di far rispettare tutte le regole. Di questo deve tener conto chi ha protestato e chi protesterà, chi scende in piazza, chi aggredisce i medici, chi arreca danno al lavoro altrui».
P. Cal.
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Il Gazzettino