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ROVIGO «Ho trascorso mezza giornata al Pronto soccorso, dopo che mi era stato assegnato un codice giallo. Il reparto che ha il compito di fare fronte alle emergenze ha un grave problema di carenza di personale». Domenica mattina un avvocato rodigino ha avuto un malore improvviso ed è stato accompagnato dalla moglie al Pronto soccorso rodigino. Una volta varcata la soglia del reparto delle emergenze, per l'avvocato è iniziata una vera e propria odissea.
LA VICENDA
Dopo essere stato visitato, gli è stato assegnato un codice giallo, equivalente a un caso urgente. Il tempo di un elettrocardiogramma per scongiurare un infarto in atto e l'avvocato è stato subito parcheggiato in una saletta di attesa. Un'attesa, però, che si è protratta dall'ora di pranzo fino all'ora di cena. «Domenica mattina ho accusato un dolore al petto - racconta - mia moglie mi ha accompagnato subito al Pronto soccorso, siamo entrati alle 12.10 e siamo usciti alle 19.40. Dopo i primi accertamenti, mi hanno fatto accomodare nella saletta d'attesa, in una poltrona, tra l'altro, parecchio scomoda per un paziente che ha appena avuto un malore. Nei paraggi nessuna possibilità di acquistare acqua o cibo».
L'ACCUSA
Il Pronto soccorso, spiega il paziente, non era pieno di pazienti, ma nonostante ciò, il personale in servizio era scarso. «Un'attesa estenuante - denuncia l'utente - mi sono trovato davanti un Pronto soccorso mal funzionante, nonostante la preparazione del personale che vi opera, che però non può farsi in quattro per coprire le carenze dell'organico. Se dovessi sentirmi ancora male, cercherò di evitare il Pronto soccorso di Rovigo».
Roberta Merlin
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Il Gazzettino