È il super governo delle aree colpite dal terremoto, all'incrocio tra quattro regioni: Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria. La sede è un palazzo un tempo sede dell'Inpdap, a Rieti,...
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LA SIGLA - Il super governo insediato ieri mattina a Rieti si chiama Dicomac, significa direzione di comando e controllo, è frutto di un'ordinanza del capo della protezione civile, Fabrizio Curcio e sarà guidato da Titti Postiglione, ma con l'aiuto di tutte le altre istituzioni coinvolte, a partire dalle quattro regioni. Nel Lazio, ad esempio, in particolare nella provincia di Rieti, già in queste ore, con l'aiuto del genio civile, la Regione farà partire una campagna di verifiche delle condizioni di stabilità e sicurezza di tutti gli edifici pubblici - scuole, ospedali e uffici - non solo nei comuni come Amatrice e Accumoli, ma anche nelle zone che rientrano in fascia 1 per l'attività sismica, vale a dire in quasi tutta la provincia, a partire dal capoluogo.
SCOSSE - Tutto questo avviene mentre le cittadine colpite dal sisma devono convivere ogni giorno con nuove scosse, già oltre quota 2.000 secondo l'Istituto di geofisica e vulcanologia. Ieri due gli episodi rilevanti. Ore 15.07: una forte scossa di magnitudo 3.7 provoca nuovi crolli nella famigerata scuola Capranica, oggetto di un'inchiesta della procura perché non ha resistito il 24 agosto, malgrado nel 2012 fossero stati realizzati dei lavori di consolidamento costati 700mila euro. Ieri l'area dell'istituto è stata isolata. Ore 17.55: scossa con magnitudo 4.4, epicentro a 7 chilometri da Arquata (Ascoli Piceno), nel parco dei Sibillini, avvertita distintamente perché ha avuto una profondità di soli nove chilometri. Ci sono cittadine che, a causa dei continui terremoti che si susseguono dal 24 agosto, rivivono incubi del passato, legati al sisma del 2009. È il caso di Montereale, in provincia dell'Aquila, trenta chilometri da Amatrice, dove il sindaco Massimiliano Giorgi è stato costretto ad annunciare che sarà montata una tendopoli: «Dovrò sospendere il piano di ricostruzione. Le tende hanno una logica preventiva, per dare possibilità alle persone di stare fuori casa se ne hanno necessità». Ieri scosse molto forti sono state sentite anche a Norcia, in provincia di Terni.
QUATTRO REGIONI - Ecco, queste cronache dai territori che stanno convivendo con il sisma servono anche a comprendere perché il governo di emergenza insediato a Rieti andrà a coordinare gli interventi e la gestione quotidiana in frammenti di quattro regioni differenti. Ieri ha spiegato Fabrizio Curcio, capo della protezione civile: «Per la valutazione delle scuole agibili e inagibili i tempi saranno brevissimi, ma va fatta seriamente. Quando conosceremo il quadro potremo pensare a soluzioni alternative per quelle inagibili, come dei moduli prefabbricati o lo spostamento in altri istituti vicini e agibili».
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Il Gazzettino