«Per galleria Pizzinato e Villa Galvani un progetto legato al fumetto»

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Se da un lato la galleria Pizzinato e Villa Galvani saranno riconvertite in un polo per il fumetto e per le arti grafiche, l'Immaginario Scientifico è destinato ad uscire dalle ex Tintorie di Torre. Decisioni prese tuttavia con l'impegno di «continuare a tenere aperti questi spazi - precisa il sindaco Alessandro Ciriani che sbotta - Basta con le dicerie e con l'attitudine a criticare senza nemmeno degnarsi di venire a chiedere informazioni». Così Ciriani replica alla polemica sollevata da due animatori musicali del territorio, Massimo De Mattia e Giuseppe Intelisano, che sui social nei giorni scorsi hanno pubblicato un pamphlet in cui contestavano le scelte di politica culturale degli ultimi vent'anni. Per la galleria Pizzinato e la Villa Galvani, pensate come contenitore per l'arte moderna e contemporanea, la giunta sta «lavorando a un progetto molto più ampio che prevede il riutilizzo di quegli spazi e la creazione di un polo dedicato non solo al fumetto, ma più in generale alle arti grafiche ed espressive. Altro che chiusura, stiamo puntando al potenziamento di quei locali per farli diventare una galleria stabile e molto più moderna, sullo stile di un grande laboratorio dedicato al fumetto, alle arti grafiche e al design, visto che a Pordenone abbiamo anche una sede dell'istituto universitario Isia Design» incalza Ciriani. Il progetto è nato dalla proposta di alcuni artisti del fumetto pordenonesi (De Vita, Barison) «disponibili a collaborare e a proporre qualcosa di concreto» prosegue il sindaco. De Mattia e Intelisano avevano amplificato le voci circa la presunta chiusura della galleria Pizzinato e dell'Immaginario Scientifico, col rischio di impoverimento della città dopo le precedenti chiusure di Deposito Giordani, PnBox, Caffè letterario. Spazi arrivati alla chiusura, va precisato, già durante l'amministrazione Pedrotti e che l'attuale giunta Ciriani si è ritrovata come eredità da gestire e risolvere. Sulla galleria Pizzinato e Villa Galvani, «c'è un progetto complesso, già condiviso con la Regione perché comporterà un potenziamento della struttura: vorrei proprio capire come si possa dire che abbiamo intenzione di chiuderla» si sfoga il primo cittadino. Quanto all'Immaginario Scientifico ospitato a Torre, «è in fase di discussione, certo che non è più sostenibile: non possiamo continuare a spendere 30-40mila euro all'anno per pagare utenze per un museo che non è più attrattivo per i pordenonesi, visto che negli ultimi tre anni è stato frequentato solo da 300 studenti delle scuole pordenonesi. Non percepiamo affitto né quote sugli incassi, che rimangono alla cooperativa che lo gestisce come stabilito dalla convenzione. Quelle decine di migliaia di euro le useremo invece per rafforzare il museo di Storia naturale e per organizzare attività straordinarie. Per gli spazi delle ex Tintorie occorrerà redigere un bando per l'affidamento degli spazi che verranno destinati ad altre iniziative, ad esempio a luogo per la danza» conclude Ciriani, che poi attacca: «Se alcuni snob della cultura pensano che vada bene spendere i soldi per qualcosa che non ha alcuna ricaduta per la città, questa amministrazione non è d'accordo. Solo che prima di parlare sarebbe opportuno sapere le cose. Ecco perché non mi interessano le loro critiche».

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Il Gazzettino