Per due volte niente esame del sangue ad un'anziana

Per due volte niente esame del sangue ad un'anziana
(L.M.) Una prima volta, venerdì scorso, nessuno si era presentato a casa, nonostante appuntamento prefissato attraverso il call center, mentre l'altra mattina l'infermiere ha...

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(L.M.) Una prima volta, venerdì scorso, nessuno si era presentato a casa, nonostante appuntamento prefissato attraverso il call center, mentre l'altra mattina l'infermiere ha suonato il campanello in orario. Ma all'indirizzo sbagliato, non trovando la paziente a cui doveva fare il prelievo del sangue. Così, per due volte, un'anziana lidense di 89 anni, si è vista negata la possibilità di essere sottoposta ad un controllo ematico di cui aveva urgente bisogno. Da pochi giorni la signora è tornata a casa dimessa (il 27 dicembre scorso) dal reparto di Cardiologia dell'ospedale Civile dopo un lungo ricovero per embolia polmonare bilaterale. La paziente causa dispensa non può muoversi dal letto e perciò necessita di un controllo a domicilio. Questo tipo di servizio sanitario è stato esternalizzato e affidato, per tre mesi, alla Cooperativa Cure Primarie, che ha sede a Treviso e tramite il call center distribuisce gli appuntamenti sul territorio. Dopo questa odissea i familiari hanno deciso, per non avere il rischio di ulteriori ritardi, hanno deciso di rivolgersi privatamente al Centro medico Tomasini Ongaro. Ma poi i parenti hanno segnalato il pesante disservizio subito in una lunga lettera. «Segnaliamo quanto accaduto perchè molte persone potrebbero trovarsi nella stessa condizione di questa paziente 89enne scrivono i parenti - e rimpiangiamo l'ottimo servizio fornito per anni dal distretto 2 del Lido di Venezia.

Una persona di famiglia si è recata all'ex ospedale per prenotare il prelievo domiciliare, dove è stato spiegato che il servizio di prelievo domiciliare è stato esternalizzato». Dal canto suo la cooperativa incaricata ha ammesso l'errore scusandosi immediatamente con l'interessata.
«C'è stata un'incomprensione, e un nostro errore, di comunicazione ha risposto la cooperativa di cui ci scusiamo».
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Il Gazzettino