La prima guerra mondiale raccontata da chi l'ha vissuta in prima linea, tra fango, neve, fame, sgomento e cognac: il nonno Bepi, giovanissimo bersagliere, è il protagonista...
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Tra i documenti più sconvolgenti, la lettera indirizzata al re, il nano belva, accusato di mandare al macello una nazione. Anonima, non arrivò mai al destinatario, bloccata dalla censura.
Trincee nasce dopo un anno di incontri e laboratori nelle scuole: «Il nostro Teatro Boxer con altre tre compagnie venete è stato chiamato da Arteven, con il sostegno della Regione, per entrare in duecento superiori. I ragazzi hanno accolto il tema della grande guerra con interesse ed entusiasmo: il centenario ci voleva!»
Sul palco, accanto a Pennacchi - tutto esaurito il Filarmonico di Piove di Sacco per il debutto, applausi a non finire - l'inseparabile Giorgio Gobbo, chitarra e voce, pochi ma toccanti gli accenni alle canzoni dei soldati, dagli alpini sull'Ortigara ai battaglioni scozzesi in battaglia sul fronte occidentale. Il fondale del palcoscenico prende vita durante lo spettacolo, dipinto in diretta da Vittorio Bustaffa: «Continua la collaborazione inaugurata con Lacrime d'amianto e la fabbrica: per evocare i fantasmi dei nostri soldati, Vittorio non poteva mancare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino