Pendolare da Venezia per l'elemosina

Pendolare da Venezia per l'elemosina
IL CONTROLLOPORDENONE Non è il primo caso, non sarà l'ultimo. Ma rispetto ai tanti raccontati in passato, contiene in sé alcune particolarità che spiegano meglio come funzioni...

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IL CONTROLLO
PORDENONE Non è il primo caso, non sarà l'ultimo. Ma rispetto ai tanti raccontati in passato, contiene in sé alcune particolarità che spiegano meglio come funzioni il racket dell'accattonaggio in città.

La polizia locale del capoluogo, dopo la segnalazione di alcuni passanti e residenti, è intervenuta per ottenere le generalità di una giovane rumena di etnia rom che da alcune settimane pattuglia il centro storico, soprattutto nei due giorni nei quali le vie sono occupate dalle bancarelle del mercato. La ragazza ha meno di 30 anni e si rivolge in modo petulante ai passanti e ai clienti dei bar del centro. Chiede l'elemosina, e quando non viene accontentata risponde in modo maleducato. Un film già visto alcuni mesi fa, quando una cittadina rumena di etnia rom era stata invitata dalle forze dell'ordine a lasciare il territorio pordenonese.
LE MODALITÀ
In estate un'accattona percorreva a tappeto le vie del centro: dietro di sé, però, non aveva una rete a supportarla. Agiva da sola. In questo caso, invece, a valle dei controlli svolti dalla polizia locale guidata dal comandante Stefano Rossi si è capito sia il tragitto compiuto dalla cittadina di etnia rom che i legami tessuti per spostarsi ogni giorno sino a Pordenone.
La giovane si muove principalmente in treno: arriva dalla città metropolitana di Venezia e precisamente da un campo nomadi nel mestrino. Nei giorni in cui non si sposta utilizzando i mezzi pubblici è accompagnata in città da un altro cittadino di etnia rom, che la polizia locale ha riconosciuto essere un pregiudicato che gravita nel Pordenonese e che ha l'obbligo di firma in seguito a un'indagine che lo riguarda. I due timbri che deve apporre in Questura, però, non gli impedirebbero di fare il corriere dell'accattonaggio, trasportando la giovane che poi deve operare concretamente sul campo.
Ora l'accattona individuata dalla polizia locale rischia di vedersi comminare il daspo urbano, la misura prevista dal Comune per colpire, impedendo l'accesso alla città per un periodo di tempo limitato, proprio gli accattoni insistenti e offensivi.
LE SANZIONI
Il regolamento di polizia urbana prevede anche una serie di sanzioni pecuniarie che colpiscono gli accattoni. Ma c'è un problema che pare quasi insormontabile: la polizia effettua i controlli e stacca i verbali, poi però chi viene colpito dal provvedimento non paga quasi mai. Per questo l'ente deve procedere all'ingiunzione di pagamento. È un tentativo, perché spesso nemmeno la riscossione coatta va a buon fine. In buona sostanza, le multe ci sono, ma nessuno le paga.

Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino