Pellegrini salva la panchina di Fonseca nel recupero

Pellegrini salva la panchina di Fonseca nel recupero
ROMA Fonseca corre da Pellegrini. Di solito accade il contrario. Ma il contromano è legittimo: l'abbraccio ci sta e non bisogna stupirsi. A confermare l'allenatore è il...

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ROMA Fonseca corre da Pellegrini. Di solito accade il contrario. Ma il contromano è legittimo: l'abbraccio ci sta e non bisogna stupirsi. A confermare l'allenatore è il centrocampista e non certo la proprietà. Salvo, dunque, all'ultimo respiro. In campo e non fuori. Perché Ryan Friedkin, attento a valutare la partita dell'Olimpico, si tiene stretta solo la posizione in classifica, con la Roma: in zona Champions alla fine del girone d'andata. La prestazione contro lo Spezia, battuto solo a fine recupero (4-3) non è sufficiente per mettere al sicuro il portoghese che rimane sotto osservazione.

Pellegrini fa il capitano. La fascia è la conseguenza della lite dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia. Dzeko, in tribuna per lo strappo con Fonseca, sorride felice quando fa centro l'amico. Che, però, non fa distinzioni tra il centravanti e Fonseca. Da professionista, non ha bisogno di schierarsi. Ma comunque sceglie, unico romano e romanista in campo, i colori del cuore. Inizia il match con l'assist per Mayoral e lo chiude con la rete che tiene in panchina il portoghese.
La Roma, insomma, vince. E il risultato, anche se certificato nei secondi finali, è giusto. Enorme la sofferenza, però. È presto, dunque, per capire se i giallorossi sono usciti dal tunnel dopo il crollo nel derby e quello di martedì sera in coppa. La partita è la sintesi della gestione di Fonseca. Dentro il meglio e il peggio. La raffica di gol segnati e anche subiti. Le chance e le gaffe. Davanti addirittura si spreca, dietro come sempre si sbanda. Il gol di Mayoral all'alba del match dovrebbe indirizzare la sfida e invece la difesa regala a metà tempo il pari a Piccoli su cross di Farias respinto corto e male da Pau Lopez. Nuova papera del portiere, colpevole quanto Kumbulla e Smalling che giocano a flipper e non a pallone. Lo Spezia controlla senza più soffrire. Il 3-5-2 della Roma, correzione studiata dall'allenatore per il pomeriggio in emergenza (10 assenti), non dà certezze dietro ed è precipitoso davanti: Perez non si accende accanto a Mayoral e Villar da play basso è stonato. C'è solo Pellegrini. Va al tiro, anche per interrompere il palleggio insistente chiesto da Italiano che chiuderà la gara con la superiorità nel possesso palla. La Roma, del resto, si esalta in contropiede: Maryoral concede il bis nella ripresa, dopo il triangolo con Veretout, e Karsdorp partecipa alla goleada su invito di Spinazzola, da esterno a esterno in stile Atalanta. L'allungo, con 2 gol in 3 minuti, dovrebbe chiudere la vittoria in cassaforte.
SBANDATA FINALE

Non è così. Mayoral, Veretoute Perez si pappano occasioni facili facili. Così il 4-3-3 dello Spezia smaschera la fragilità giallorossa. Kumbulla è lento e Farias lo salta, riaprendo il match. Smalling liscia e l'ex Verde, in gol anche in coppa, pareggia prima del recupero. Dove Fonseca va all'incasso con la sostituzione chic della giornata: fuori Karsdorp per Peres. Che, piombando da destra, acchita il successo sul piede del capitano. E conferma il trend della Roma: 33 punti su 37 raccolti contro le formazioni meno attrezzate. En plein: 11 su 11 contro quelle dal 10° posto in giù.
Ugo Trani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino