Pd sempre diviso Biglietto per Venezia tra Azzalin e Virgili

Pd sempre diviso Biglietto per Venezia tra Azzalin e Virgili
Le lotte intestine nella sede di via Mure San Giuseppe fanno apparire il partito di Matteo Renzi in Polesine solo come una pentola in ebollizione. ...

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Le lotte intestine nella sede di via Mure San Giuseppe fanno apparire il partito di Matteo Renzi in Polesine solo come una pentola in ebollizione.

Divisioni, ammutinamenti, colpi di teatro e uscite di scena plateali che vanno oltre il normale dialogo interno, segnano il Pd di Rovigo da più di un anno. E se le elezioni provinciali, primo banco di prova per la nuova segreteria guidata da Julik Zanellato, non sono andate come sperava il partito, visto che il candidato presidente è stato impallinato dal fuoco amico del centrosinistra, ora si avvicinano sempre più le scadenze per il Comune capoluogo e il consiglio regionale.
L'unico che verrà certamente candidato alla corsa a Palazzo Ferro-Fini è Graziano Azzalin, cui spetta di diritto il nome in lista, visto il suo status di consigliere regionale uscente con un solo mandato. Chi sarà il suo sfidante? Per normativa, dovrà essere una donna e se in un primo momento sembrava quasi scontato che l'ex assessore comunale, Nadia Romeo, sarebbe stata la prescelta, ora appare più probabile che a dare filo da torcere ad Azzalin sarà l'ex presidente della Provincia e sindaco di Fratta Tiziana Virgili, peraltro da diverso tempo circolante. Un nome che farebbe quadrare i conti, visto che si tratta di un'illustre rappresentante della maggioranza all'interno del partito, ex Margherita (mentre Azzalin è un ex Ds), che può contare sul sostegno del mondo cattolico, e si dice interessata al nuovo ruolo dopo aver concluso l'esperienza a Palazzo Celio.
La quadratura del cerchio per le Regionali aiuta a definire anche la situazione a livello del capoluogo. Le primarie, sicuramente aperte e probabilmente di coalizione, saranno il mezzo che il Pd utilizzerà per la scelta del candidato sindaco di Rovigo. D'altro canto il Pd dovrebbe aver capito che scegliere di non farle, nella scorsa tornata, potrebbe essere stato uno dei motivi della sconfitta. Il Pd, allora, cerca di mettere a frutto l'insegnamento.
Chi sarà candidato alla corsa per la poltrona più importante di Palazzo Nodari? I nomi attualmente in circolazione sono quelli di Nadia Romeo, che preferirebbe vestire i panni del sindaco più che quelli del consigliere regionale, e Federico Frigato che dopo la sconfitta di tre anni fa, vorrebbe riprovarci, ma il suo non essersi schierato al congresso non gli gioverebbe. Potrebbe arrivare anche un terzo nome, espressione dell'area del partito che sosteneva Filippo Silvestri a segretario provinciale. E se si decidesse per primarie di coalizione, anche Sel potrebbe dire la sua ponendo un suo militante, mentre l'altro alleato di sempre, il Psi, potrebbe preferire sostenere Frigato come fatto nel 2011.

Prima di buttarsi a capofitto sui candidati locali, però, il Pd polesano dovrà affrontare la corsa a tre delle primarie per il candidato governatore del Veneto. E a tal proposito, il gruppo Bachelet definisce la sua posizione. «Invitiamo i cittadini a partecipare scegliendo liberamente fra i candidati alla presidenza della Regione. Ci preme sottolineare il valore delle primarie come strumento che consente agli elettori di centrosinistra di partecipare alle decisioni e alle scelte, un metodo che auspichiamo sia utilizzato quanto prima per la scelta del candidato sindaco».
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Il Gazzettino