Patto Roma-Parigi per Moscovici e Mogherini

Patto Roma-Parigi per Moscovici e Mogherini
ROMA - Dopo la batosta del 16 luglio, quando la candidatura di Federica Mogherini a capo della diplomazia europea nel ruolo di Lady Pesc si sbriciolò sotto i no dei Paesi del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Dopo la batosta del 16 luglio, quando la candidatura di Federica Mogherini a capo della diplomazia europea nel ruolo di Lady Pesc si sbriciolò sotto i no dei Paesi del Centro e dell'Est, Matteo Renzi ha affinato la strategia. Al Consiglio europeo del 30 agosto, il premier si siederà al tavolo della trattativa per le nomina dei nuovi ministri europei forte di un patto con il presidente francese Francois Hollande, che incontrerà proprio la mattina del 30 a Parigi prima di volare a Bruxelles.

Italia e Francia, unite nell'offensiva in nome della crescita e per un'interpretazione flessibile dei parametri economici, proporranno ai partner il ticket Federica Mogherini-Pierre Moscovici. La prima per il posto di Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza (la poltrona più importante dopo la presidenza della Commissione). Il secondo, ex ministro francese dell'Economia, per l'incarico di commissario agli Affari economici. Obiettivo: ottenere il controllo del portafogli più delicato, quello che in autunno dovrà dare un'interpretazione estensiva dei trattati Six pack e Fiscal compact.

Ma per spianare la strada alla Mogherini e per portare a casa la nomina di Moscovici, Hollande e Renzi dovranno sacrificare una poltrona di peso. La presidenza del Consiglio europeo. Tanto più che proprio dai Paesi del Centro e dell'Est Europa in luglio arrivarono gli stop più decisi alla Mogherini. I candidati per la successione a Van Rompuy: l'ex premier lituano Vytenis Andriukaitis o l'ex premier lettone Valdis Dombrovskis. Ma non è facile neppure la partita per Moscovici. La Francia viaggia con un rapporto deficit-Pil intorno il 4% e Angela Merkel non vede di buon occhio lo sbarco di un francese “spendaccione” agli Affari economici. Così è probabile che Juncker spacchetti il “ministero”: a Moscovici la delega per la crescita e all'olandese Jeroen Dijsselbloem (alfiere del rigore caro a Berlino) il controllo delle finanze pubbliche.
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino