Patto di ferro: porte aperte tutto l'anno

Patto di ferro: porte aperte tutto l'anno
TREVISO - (P.Cal.) Un patto tra Comune, Caritas e diocesi consentirà, anche quest'anno, di non chiudere mai il dormitorio di via Pasubio. Ma arrivare a questo risultato non è...

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TREVISO - (P.Cal.) Un patto tra Comune, Caritas e diocesi consentirà, anche quest'anno, di non chiudere mai il dormitorio di via Pasubio. Ma arrivare a questo risultato non è stato per nulla scontato. Mantenere aperta la struttura da aprile ad ottobre, periodo in cui fino al 2015 veniva chiusa, costa circa 36mila euro. Il Comune, che copre ogni spesa da ottobre ad aprile, ha quindi trovato degli alleati per mantenere sempre funzionante il servizio. L'accordo, ancora in via definizione, prevede che Ca' Sugana conceda in comodato gratuito la gestione del dormitorio alla Caritas mantenendo però l'onere di coprire tutte le bollette per energia, acqua e rifiuti. La Caritas, assieme alla diocesi, si farà invece carico di coprire i costi degli operatori messi a disposizione dalla cooperativa La Esse. «Il Tavolo sui senza fissa dimora organizzato dal Comune - dice il consigliere del Pd Stefano Pelloni - penso sia un fatto positivo: il generoso mondo del volontariato trevigiano ha bisogno di coordinarsi e ha bisogno di trovare una regia nel Comune. La prima sfida che ci siamo posti è mantenere aperto il dormitorio per tutto l'anno: l'emergenza freddo termina il 30 marzo ma dal 1 aprile al 30 settembre dobbiamo organizzarci affinché venga tenuto aperto e credo che ce la faremo». Pelloni ne approfitta anche per rispondere a Said Chaibi (Sinistra Italiana) molto critico sulla gestione degli operatori di strada: «In realtà, quando c'era la Lega, gli operatori di strada erano pagati dalle parrocchie e facevano base essenzialmente a San Martino. Adesso vengono pagati dal Comune per occuparsi essenzialmente del dormitorio e poi girano la città per prestare la loro opera».

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Il Gazzettino