PORDENONE - È vero, l'intesa discende da linee guida nazionali, a loro volta derivanti da direttive Ue. Ma, come ha spiegato Carla Franza (Cgil) «non abbiamo voluto limitarci al...
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Con danni per tutti: lavoratore (di fatto mobbizzato), azienda (la produttività ne risente) e collettività (i costi sociali del mobbing e stress da lavoro correlato ricadono sul Sistema sanitario nazionale). Di qui l'accordo (firmato per Unindustria anche dal responsabile Area Lavoro, Giuseppe Del Col e da Lia Correzzola, presidente del Gruppo Giovani, alla sua prima firma su un accordo sindacale) in cui si ribadisce che la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere violata da atti che configurano molestie o violenze. E per dimostrare che si fa sul serio, all'accordo è allegato un sollecito agli imprenditori a sottoscrivere una dichiarazione di inaccettabilità di tali prassi e si prevede che nella contrattazione di secondo livello trovino spazio anche impegni precisi da intraprendere azienda per azienda. Per i lavoratori coinvolti sono previste diverse misure, tra le quali anche i trasferimenti in via temporanea. Ma quello su cui si lavorerà è soprattutto l'instaurazione di una nuova cultura nelle aziende, con percorsi di informazione e formazione (in collaborazione con i rappresentanti della Sicurezza e della Prevenzione e protezione) e il coinvolgimento di soggetti terzi (consigliere di parità di area vasta). Misure strutturali, insomma, per debellare il pericolo.
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Il Gazzettino