Patrimoniale Evitiamo i debiti con meno sprechi Tra le misure economiche

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Patrimoniale
Evitiamo i debiti
con meno sprechi
Tra le misure economiche che verranno emanate per salvare la situazione economica generale del paese si torna a parlare di patrimoniale una misura che fino a qualche settimana fa tutti i partiti escludevano. In pratica da una parte si richiedono prestiti, interventi a fondo perduto ed altro all'Europa dall'altra bisogna mettere sul piatto qualcosa per ricambiare la generosità europea. Mi domando non sarebbe stato più economico ed intelligente evitare sprechi, sussidi a pioggia verso anche categorie che non ne hanno bisogno con accumulo del debito pubblico, intervenendo con vere riforme che incidano in profondità sull'organizzazione dello Stato? Per esempio oggi una riflessione sul funzionamento di Regioni, Province e Comuni (alcuni di questi con due/tremila abitanti) non sarebbe più produttivo e via dicendo. A cosa serve chiedere con una mano all'Europa e poi con l'altra restituire sotto varie forme lasciando tutto fermo?

Romano Giuliano
Vaccini
I dubbi
sulla velocità
Uno degli argomenti più trattati in questo periodo è la discussione giuridico/sanitaria sulla obbligatorietà o meno del futuro vaccino anti Covid. Non saprei dire se deve prevalere il diritto della persona o la tutela sanitaria comune, ma c'è un aspetto che mi lascia perplesso e dubbioso. La velocità con cui sono stati messi a punto questi vaccini non può rassicurare totalmente, e non mi riferisco all'efficacia in se, ma ai possibili effetti collaterali. Se l'efficacia dichiarata, che varia tra il 70% di AstraZeneca fino al 94,5% di Moderna passando per il 90% di Pfizer, si riferisce appunto alla capacità di immunizzazione, quali sono i potenziali rischi che si potranno correre sottoponendosi al trattamento? Perché si sta poco a dire che solo una bassa percentuale di soggetti potrebbe avere degli effetti collaterali, magari gravi, ma per quanto bassa possa essere la percentuale, non sarebbe certo accettabile a chi capitasse. Quindi mi chiedo se è lecito obbligare le persone a partecipare a questa specie di roulette russa in nome del bene comune. Capisco che praticamente tutti i farmaci possono essere pericolosi se non addirittura mortali in casi rari, ma c'è una distinzione da fare, non poco importante. Un farmaco generalmente uno lo assume per guarire o per cercare di evitare la morte; trattasi di scelta consapevole o di ultima ratio. Nel caso della vaccinazione invece si tratta dell'opposto, e cioè di mettere a rischio la propria salute, o addirittura la propria vita, mentre si è sani, in un momento cioè in cui non si sta rischiando e non se ne ha bisogno. In questa società di egoismi e di individualismi saranno veramente in tanti coloro che vorranno rischiare per gli altri? Personalmente sono indeciso e devo ammettere che propenderei per non farlo.
Claudio Scandola
Comunità bengalese
Dichiarazioni
pericolose
Avrei preferito ignorare le dichiarazioni del portavoce comunità bengalese dì Mestre, tuttavia la lettera del sig. Ventura è stata corretta, ed è giusto averla pubblicata. Le dichiarazioni del bengalese sulla possibile comparsa di atteggiamenti sconvenienti al limite del legale da parte della sua comunità, qualora non ci fossero aiuti concreti, mi ha lasciato basito. Ritengo vada stigmatizzata questa velata minaccia che per noi italiani ricorda in qualche modo gli avvisi malavitosi. Spero di sbagliarmi. Se una comunità cerca lavoro e benessere in un paese come l'Italia non può pensare di fare simili dichiarazioni. L'integrazione passa pure attraverso questo: non chiedere nelle difficoltà e nelle emergenze più di quanto tutta la comunità cittadina riceve. Il rischio impresa è comune a tutti a prescindere dal passaporto.
Giovanni Gastaldi
Venezia
L'albero di Natale
in piazza San Marco
Perché da qualche anno non si fa più il tradizionale albero di natale tra i due Leoncini in fondo alla Piazza? Bene la ricchissima decorazione di Piazza Ferretto (anca massa), una vera opera d'arte quella di Fabrizio Plessi installata tra Marco e Todaro, le due colonne: ma siamo a Mestre e in Piazzetta. Piazza San Marco invece è vuota. Quel posto tra i due Leoncini senza l'abete verde, magari decorato con i gingilli dei nostri maestri vetrai di Murano e qualche lucina dorata, rimane buio e abbandonato; negletto. Forse è una cosa voluta? Quasi quasi sembrerebbe...
Giovanna Giol Stefanelli
Tasse
Una patrimoniale
sui rifiuti
Ho letto la pagina dedicata alla Tari, con le notizie sugli sgravi alle imprese e l'aggravio alle utenze domestiche del 3,5 per cento. Rose e fiori. Per maggiore chiarezza, segnalo che ho chiesto al Sindaco - senza risposta - perché la tassa di 103 euro (ottobre) è ora di 138 euro (centotrentotto), pagati stamane, nominalmente per i rifiuti di una coppia di pensionati over-80, di fatto una patrimoniale.
Giorgio Dal Piaz
Stato
Correttezza
fiscale
Per sapere se beneficiare della proroga (non un rimborso, una proroga) io - come credo altri milioni di contribuenti - avrei dovuto chiamare il commercialista a mezzanotte del 30 novembre e chiedergli se fare i versamenti oppure no. Perché uno Stato che chiede correttezza fiscale ai cittadini manifesta questa arroganza? È civiltà giuridica mancare di rispetto ai contribuenti facendoli aspettare sino a notte per emettere norme inestricabili e comprensibili solo agli addetti ai lavori?
Luca Alfonsi
Energia
Settantatre euro
per nessun consumo

Seguo il disbrigo delle incombenze che riguardano una modesta casa in zona agricola per conto di cugini italiani proprietari dell'immobile, che sono nati in Svizzera e ne risiedono da sempre. Non posso fare a meno di avere un sussulto ogni volta che arriva una bolletta dell'Ente che, pur in assoluta assenza di consumi, si aggira su circa 73,00 (settantatre) euro. Ho chiesto lumi alla responsabile dell'ufficio Enel che, con molta professionalità e cortesia, esplicitava che tali costi per il trasporto (che nessuno richiede e utilizza), per altri importi e per energia mono, erano stabiliti dall'ARERA, che è l'Autorità Regolazione Energia Rete Ambiente. Posso anche capire che comunque viene garantito un servizio, ma il costo addebitato lo ritengo assolutamente esorbitante, tanto che, senza offesa, l'acronimo ARERA mi ispira una sigla che sta per: Asporto Retributivo E Rapina Autorizzata.
Agostino Faganello
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Il Gazzettino