Passato il lockdown si punta al 4.0

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«Parole d'ordine: sostenibilità, adattamento, condivisione e digitalizzazione. Presenti Regione, sindacati agricoli, Università, l'Agenzia regionale nella sua azienda a Ceregnano (Rovigo), ha delineato le proprie linee di ricerca e sperimentazione per il prossimo triennio.

Non un libro dei sogni, ma precise linee d'azione e progetti che marcheranno l'attività di Veneto Agricoltura fino al 2023». Con queste parole il commissario straordinario dell'Agenzia regionale Alberto Negro ha accolto presso l'azienda sperimentale Sasse-Rami i cosiddetti stakeholders, ovvero i diretti interessati all'attività dell'ente. Anzitutto la Regione, le organizzazioni professionali agricole, Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri; l'Università, nel caso specifico quella di Padova; e il Crea, l'ente del ministero per la Ricerca in agricoltura. I tecnici dell'Agenzia di Legnaro studiano costantemente il settore primario e l'evoluzione che lo sta attraversando. A maggior ragione dopo il lockdown. Serve, è statoo sottolineato, un aggiornamento tecnologico digitale a tutto il settore primario e anche all'interno della stessa Veneto Agricoltura, che ha dato il via ad un suo ambizioso progetto proprio in direzione del cosiddetto 4.0, anche in considerazione del fatto che oggi non esiste ancora la banda larga nelle campagne.
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Il Gazzettino