PARTITI & giustizia

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Il ricorso urgente di Vincenzo De Luca contro la sospensione dalla carica di governatore della Campania, disposta dal premier Matteo Renzi per effetto della legge Severino, è stato accolto dal Tribunale di Napoli. Ora De Luca potrà, entro il 12 luglio, partecipare alla prima seduta del Consiglio regionale, nominare la Giunta e il suo vicepresidente per assicurare la continuità amministrativa di fronte all'eventualità di una conferma della sospensione su cui lo stesso Tribunale civile di Napoli dovrà decidere nell'udienza fissata per il 17 di questo mese, in attesa di un definitivo pronunciamento della Consulta sulla legge Severino. Sulla «immediatezza» della sospensione del neogovernatore, non è tenero con Renzi il presidente del Tribunale, Gabriele Cioffi, che, nel dispositivo della sentenza, parla di «disinvolto decreto del presidente del Consiglio» che «si traduce in un impedimento permanente del funzionamento della Regione con effetti dissolutori, discredito di organi costituzionali e condizione di pericolo destabilizzante». Il giudice sottolinea inoltre il rischio che la sospensione «vanifichi la stessa volontà popolare» espressasi col voto, «con conseguenze sovversive di una democrazia rappresentativa».

A gioire della sentenza è, ovviamente, Vincenzo De Luca che parla di «ripristino della volontà popolare» e dell'apertura «della fase del lavoro e dell'impegno amministrativo pieno che, nei prossimi mesi, darà all'Italia l'immagine di una classe dirigente fatta di dignità istituzionale, di concretezza amministrativa e di rigore spartano».

Non la pensano allo stesso modo nel centrodestra dove, innanzitutto, si grida alla «disparità di trattamento» per Berlusconi sull'applicazione della Severino. «La quanto mai strana e inusualmente celere decisione del Tribunale di Napoli - tuona Renato Brunetta - certifica che la legge Severino è una norma contra personam applicata solo contro Berlusconi. La legge non è uguale per tutti». Al giudizio si associa la leader di FdI Giorgia Meloni, mentre il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, M5S, aggancia le proprie speranze «che la Campania si liberi De Luca» alla Consulta che, chiamata ad esprimersi sulla Severino, «potrebbe sospendere di nuovo De Luca annullando tutti i suoi atti». Infine, Matteo Salvini icasticamente commenta: «Solo in Italia i condannati possono governare le Regioni».
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Il Gazzettino