PARLA IL DIRETTORE UDINE L'Udinese ha scritto ieri una delle sue pagine più

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PARLA IL DIRETTOREUDINE L'Udinese ha scritto ieri una delle sue pagine più brutte e si è avvicinata pericolosamente al baratro. Ora rischia davvero. Dopo ventitré anni...

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PARLA IL DIRETTORE
UDINE L'Udinese ha scritto ieri una delle sue pagine più brutte e si è avvicinata pericolosamente al baratro. Ora rischia davvero. Dopo ventitré anni ininterrotti di massima categoria, c'è il concreto pericolo di retrocessione. È vero, l'Udinese ha pur sempre quattro punti di vantaggio nei confronti della terzultima, la Spal, ma questi discorsi si facevano anche due mesi fa, quando ben quattordici punti dividevano la squadra di Oddo dalla zona retrocessione. Povera Udinese! Ieri nessuno ha parlato. Del resto c'era ben poco da dire dopo l'ennesima, ingiustificata penosa esibizione. Undici sconfitte è record negativo, eguaglia quello stabilito nel campionato di Prima Divisione - Girone B Lega Nord. Ma allora non mancarono alibi per quel fiasco, dato che quasi tutta la squadra a ottobre dovette sottostare al servizio militare e allora i permessi per allenarsi e giocare venivano concessi di rado. Per cui quell'Udinese era rappresentata da baldi giovanotti di 18, 19, 20 anni che nulla potevano contro gli assi di Milan, Bologna, Genoa.

I Pozzo a questo punto si affideranno alla terapia d'urto, al cambio della conduzione tecnica che solitamente provoca quella scossa per rigenerare la squadra. Inutile aggiungere che la proprietà è delusa, amareggiata, anche inviperita perchè non ci sono cause tecniche da giustificare il massacro. Sono loro che hanno dato l'ordine ai bianconeri di non parlare. Non avrebbe avuto senso. Il solo delegato ad affrontare i giornalisti è stato il Dg Franco Collavino. «Il momento è particolarmente complicato ha esordito - Siamo dispiaciuti per questa situazione. Preferiamo non prendere alcuna decisione a caldo. Ci riserviamo altre ventiquattro ore per decidere». Ma la sorte di Massimo Oddo è decisa, sarà un altro tecnico a dirigere la preparazione in vista della trasferta di Benevento. E subito dopo la gara è iniziato il toto allenatore. La scelta non è facile, anche perché bisogna intervenire quando mancano solamente quattro gare alla fine del lungo cammino che da due mesi e mezzo (l'ultimo risultato utile risale al 14 febbraio, 1-1 con il Milan) si è tramutato in una Via Crucis. Oggi ne sarà data comunicazione ufficiale.

«Siamo consapevoli della gravità del momento. So che tutti si aspettano qualche segnale, in questo frangente però noi riteniamo di non prendere alcuna decisione a caldo, ecco perché ci prendiamo ventiquattro ore di tempo per comunicarvi quelle che saranno le nostre decisioni in merito e per il proseguo. È un momento difficile, tuttavia riteniamo ci siano ancora le condizioni per poter raggiungere la salvezza. Ci sono ancora quattro gare, abbiamo un margine di sicurezza rispetto alla terzultima: siamo ancora noi i padroni del nostro destino, nonostante le difficoltà». Sullo steward ferito. «Ha ricevuto un pugno. C'è molta amarezza in noi per questo fatto. Come società intendo esprimere la nostra solidarietà al ragazzo e desidero ringraziare gli altri steward che hanno svolto il loro servizio in maniera esemplare assieme a tutte le forze di polizia. Non siamo abituati a situazioni di questo tipo, i tifosi dell'Udinese sono sempre stati particolarmente corretti, si sono sempre distinti per civiltà, questo è un fatto molto grave».
Guido Gomirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino