«Park sporco, ci offriamo per pulirlo»

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PULIZIA DELL'OSPEDALEROVIGO Chiedono di intervenire per il decoro esterno dell'ospedale civile di Rovigo alcuni volontari dell'associazione Plastic Free, in attesa da qualche...

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PULIZIA DELL'OSPEDALE
ROVIGO Chiedono di intervenire per il decoro esterno dell'ospedale civile di Rovigo alcuni volontari dell'associazione Plastic Free, in attesa da qualche settimana di una risposta dalla direzione generale dell'Ulss. Tra i volontari c'è il rodigino Massimo Siviero, 63 anni, che da quando è andato in pensione si sta impegnando spontaneamente perché le aree pubbliche della città possano conservare il loro aspetto migliore. Siviero è un podista e i gesti di cura e rispetto per Rovigo li ha iniziati lungo le piste ciclopedonali, che frequenta come molti runner, prestandosi a raccogliere ®rifiuti abbandonati o che restano intorno ai cestini già riempiti al limite.

ONLUS PLASTIC-FREE
Siviero è iscritto alla onlus Plastic Free, organizzazione di volontariato che informa e sensibilizza sulla pericolosità della plastica. Lo spirito che anima Siviero davanti alla negligenza di chi non usa i cestini è schietto: «Davanti ai rifiuti buttati per terra molta gente si lamenta: parla e parla, ma più che parlare bisogna fare». Così Siviero, e prima il referente di Plastic Free per il Veneto e il Delta del Po, il portotollese Riccardo Mancin, che già il 22 luglio aveva inviato un'email alla direzione dell'Ulss 5 su segnalazione dello stesso volontario rodigino e di altri cittadini, si sono messi a disposizione dell'azienda sanitaria: il materiale da utilizzare per la raccolta lo mette a disposizione l'associazione, che chiede solo l'intervento di Ecoambiente, a fine raccolta, per il recupero e ritiro del deposito finale.
PARCHEGGIO SPORCO

Racconta Siviero: «Essendomi dovuto recare in ospedale, dopo molto tempo, ho visto la situazione dell'area parcheggi e verde: in particolare, lungo le siepi nelle aiuole che separano i settori numerati del parcheggio all'ingresso dell'ospedale, sono abbandonati a terra fazzoletti, bottiglie di plastica, carta, involucri di sigarette, lattine e i braccialetti utilizzati per identificare le persone che accedono alle strutture ospedaliere. Potrebbero essere sistemati in appositi contenitori all'uscita, e invece i braccialetti vengono gettati da molti nell'area parcheggi, prima di salire in auto. Vedere tutto questo nella mia città mi dispiace».
N.Ast.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino