Pari opportunità, i dubbi sulla neo-commissione

Pari opportunità, i dubbi sulla neo-commissione
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PORDENONE Commissione Pari opportunità sì, ma che abbia gli strumenti e le risorse per operare: è quanto auspica Daniela Giust (Pd), alla vigilia della costituzione della commissione Pari opportunità, di cui si è discusso martedì in terza commissione consiliare e della quale è prevista all'ordine del giorno della seduta di lunedì la nomina dei componenti spettanti appunto al Consiglio comunale. La costituzione dell'organismo cade proprio nel bel mezzo delle iniziative promosse dal Comune assieme ad altre amministrazioni e associazioni in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, indicata nel 25 novembre. «Siamo certamente soddisfatti - commenta la consigliera del Pd - perché finalmente si dà avvio alla commissione Pari opportunità, e speriamo di colmare il ritardo. C'è un grande lavoro da fare: la questione della violenza di genere è sempre più sentita, ma occorre anche lavorare sulle tematiche del lavoro e della conciliazione dei tempi delle donne. Senza dimenticare il dibattito sul ddl Pillon». Ma Giust mette l'accento soprattutto sul fatto che la nuova commissione dovrà avere strumenti e risorse per poter operare: «Speriamo che l'amministrazione ci creda seriamente. L'assessore alle Pari opportunità Guglielmina Cucci si sta facendo in otto, ma è necessario che vengano messe a bilancio poste adeguate perché, anche se i componenti non percepiranno alcun compenso, sono necessarie risorse per promuovere le iniziative. Altrimenti rischiamo di trovarci di fronte a un organismo che non ha gli strumenti per lavorare». Le candidature per i componenti che andranno a formare la commissione Pari opportunità sono state raccolte con un avviso pubblico nello scorso mese di settembre. Le due persone designate, nominate dal Consiglio comunale, si affiancheranno agli altri tre componenti, ossia tre consiglieri comunali (uno dei quali appartenente alla minoranza), due designati dalle associazioni imprenditoriali e di categoria, due dalle organizzazioni sindacali, due dalle associazioni femminili, uno proveniente dal mondo della stampa e uno dai centri antiviolenza.

L.Z.
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Il Gazzettino