Parcheggiatori abusivi «Aumentano sempre»

Parcheggiatori abusivi «Aumentano sempre»
Continuano le segnalazioni sulla presenza dei cosiddetti...

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Continuano le segnalazioni sulla presenza dei cosiddetti parcheggiatori abusivi a Treviso, per lo più di giovani immigrati, alcuni ospiti delle strutture di prima accoglienza, altri finiti per strada per non aver ottenuto lo status di rifugiato. Di loro se ne parla oramai quotidianamente nei social network, come ad esempio la pagina Facebook La Bella Treviso, dove ieri è comparsa la segnalazione (con foto) di un nuovo parcheggiatore abusivo, questa volta in azione al park del pattinodromo. «Sono insistenti - si lamenta Lucia Bortoletto su Facebook - soprattutto con le persone anziane. Da tempo stazionano anche al parcheggio davanti all'Ospedale e non sono sempre cordiali. Sarebbe assolutamente auspicabile un intervento tempestivo». Gli interventi tempestivi in realtà ci sono. Lo conferma il comandante della Polizia Muncipale di Treviso Maurizio Tondato che peraltro quantifica in cinque, massimo sei alla settimana le uscite che vedono protagonisti i vigili urbani del capoluogo. «Si tratta - spiega Tondato - di controlli e verifiche che nascono o dalle segnalazioni dei cittadini oppure che vengono svolte durante i nostri pattugliamenti lungo le strade e le vie della città. La maggior parte delle volte il soggetto in questione si allontana appena vede i nostri agenti. Sanzioni vere e proprie possono essere comminate solo in violazione delle regole sul divieto di accattonaggio o altre fattispecie vietate, ma serve coglierli in flagrante e non è facile». «Una multa da 50 euro non cambia di una virgola il problema - attacca Mario Conte, capogruppo leghista a palazzo dei Trecento - serve una presenza assidua e efficace, un servizio di controllo del territorio da parte di vigili di quartiere la cui azione risulti asfissiante per questa gente. Dobbiamo prevenire, non curare, e solo la presenza vera e massiccia dei vigili può funzionare da deterrente. Aggiungo che bisogna cominciare a dare la giusta responsabilità anche a chi gestisce le strutture per i cosiddetti rifugiati: le paghino loro le multe, non può essere che una volta usciti dai cancelli dei centri diventino responsabilità della collettività e non di chi dovrebbe occuparsi di loro e ci guadagna pure». Sul fronte della maggioranza di centro sinistra per il consigliere Said Chaibi «avere queste persone senza reddito e senza un posto dove stare per strada è un fallimento dell'attuale modello di integrazione. Serve un progetto di inclusione che vada oltre i centri, la prospettiva non può essere la strada e l'elemosina dopo che si esce dalla prima accoglienza. E comunque è ingiusto che si combattano i poveri e non la povertà».

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Il Gazzettino