Parcheggi disabili: aree "fuorilegge"

Parcheggi disabili: aree "fuorilegge"
«Bisogna imparare a non usare più il concetto di "abbattimento delle barriere". Non perchè non abbia una sua validità ma perchè rischia di essere limitativo; di far passare...

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«Bisogna imparare a non usare più il concetto di "abbattimento delle barriere". Non perchè non abbia una sua validità ma perchè rischia di essere limitativo; di far passare l'idea che sia necessario riservare una qualche attenzione a chi è in carrozzina. Meglio, molto meglio, lavorare per ottenere una piena e completa "fruibilità". Ossia lavorare perchè l'attenzione sia rivolta anche alle mamme con il carrozzino, agli anziani, a chi ha problemi con la vista e via elencando». È andato dritto al cuore del problema, Renzo Colle, nel suo intervento all'assemblea annuale dell'Anglat (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti) bellunese. In effetti, nella progettazione di interventi sul territorio, è indispensabile mettere al primo posto le necessità del più vasto ambito di cittadini. Questo, a patto che si voglia effettivamente dare risposte adeguate. Nel corso dell'assemblea si è anche fatto il punto circa lo stato dei parcheggi. Non solo per rilevare come, troppo spesso, gli stalli riservati siano occupati in modo selvaggio («Per questo - è stato rilevato - basta una più intensa azione delle polizie municipali») quanto per andare più a fondo. Gli stalli, infatti, sono troppo frequentemente sistemati ai margini dei parcheggi, spesso vicino a muri o barriere. Sicché - quand'anche vi sia lo spazio dal lato guidatore (cosa che, per la verità, non accade sempre) - è impossibile usare il lato passeggero.

«Ci stiamo rapportando - ha ricordato il presidente, Gianni Bee, con diverse Amministrazioni. Perchè, anche nei casi in cui i parcheggi sono presenti, non di rado non rispondono alle regole espressamente previste dal Codice della strada. Siamo consapevoli che non si possono pretendere interventi tali da sanare tutte situazioni non a norma. Ma crediamo aver diritto di chiedere un confronto e l'avvio di un progetto di interventi strutturali». Oltre ad approvare il bilancio, infine, è stato anche deciso di avviare sistematici rapporti con le altre Associazioni presenti sul territorio, impegnate nel sociale. Questo, per poter costituire una massa critica di maggior spessore, capace di far sentire il proprio peso nei rapporti con le istituzioni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino