Papa davanti al tiggì: «Li ho uccisi io»

Papa davanti al tiggì: «Li ho uccisi io»
CISONÈ la sera del 6 marzo, o forse del 7, la data precisa non la ricorda. Ma si ricorda invece benissimo di Sergio Papa che alla televisione ascolta da un telegiornale le...

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CISON
È la sera del 6 marzo, o forse del 7, la data precisa non la ricorda. Ma si ricorda invece benissimo di Sergio Papa che alla televisione ascolta da un telegiornale le notizie che riguardano l'omicidio dei coniugi Nicolasi e scoppia a piangere. Lui è Charaf Eddine Bilali, il marocchino 25enne che al tempo dei fatti si trovava in compagnia del 35enne indagato per l'assassinio volontario di Loris e Annamaria, trucidati a colpi di arma da taglio la mattina dell'1 marzo nella loro casa di Rolle.

LO CHOC
Stavano seduti sul divano dopo aver consumato cocaina insieme ad hashish. A un certo punto, tra le lacrime, Sergio Papa gli avrebbe confessato di essere lui il killer. «Non voglio sapere, non dirmi altro. Vai da un prete o vai a costituirti», la risposta di Bilali. Il marocchino dice di aver reagito con queste parole e che del racconto di Papa non voleva conoscere i dettagli. Questo è quanto Bilali ha riferito agli inquirenti che lo sentirono dopo che era stato lo stesso Sergio Papa, una volta arrestato, a raccontare di aver trascorso le giornate tra il 6 e l'8 marzo insieme a lui, prima a Mestre e poi a Monfalcone.
LE INDAGINI
Il pm Davide Romanelli, che indaga sul duplice omicidio, vuole sentire il 25enne. E l'incidente probatorio, in cui sarà ascoltata anche l'anziana nonna con cui Papa sostiene di aver trascorso la sera e la notte prima della mattanza, viene organizzato. Ma Bilali è turbato e molto spaventato. Così fa perdere le proprie tracce, evadendo dai domiciliari a Mogliano, dove si trovava per una misura restrittiva legata a una indagine per spaccio di droga.
LA DIFESA
Viene individuato e arrestato intorno al 20 di agosto. Lo portano prima nel carcere di Treviso e poi a Venezia perché a Santa Bona c'è anche Papa. Poi, mercoledì, il secondo incidente probatorio. Il marocchino avrebbe confermato le dichiarazioni rese ai carabinieri in primavera: la droga, le lacrime di Papa, quella frase in cui racconta di essere lui l'assassino della coppia di anziani. Ma per il legale di Sergio Papa, Alessandra Nava Bilali è un calunniatore che dice quelle cose terribili perché Papa sa delle cose di Bilali, cose rilevanti. Nava ha aggiunto che Il mio cliente avrebbe voluto spiegarle al gip Zulian durante l'incidente probatorio ma quella non era la sede per delle dichiarazioni spontanee, che arriveranno a tempo debito. E poi - ha aggiunto - l'assunzione massiccia di stupefacenti in quei giorni e lo stesso profilo personale rendono il marocchino un testimone per nulla attendibile».
PISTOLA FUMANTE

Per gli inquirenti Bilali è credibile. Per loro il nordafricano è un testimone decisivo che conferma le prove e la tesi investigativa: «L'1 marzo fu Papa, che il giorno prima aveva avuto un violento alterco con i coniugi Nicolasi sfociato anche in un confronto fisico con Loris, a recarsi nella casa dei due anziani e a ucciderli, infierendo su entrambi con crudeltà forse dopo aver tentato un furto o una rapina».
Denis Barea
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Il Gazzettino