Paolo Balduzzi Sono già passati oltre quattro mesi dallo storico accordo europeo sul Recovery Fund, e ormai quasi tre da...
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Sono già passati oltre quattro mesi dallo storico accordo europeo sul Recovery Fund, e ormai quasi tre da quando il governo ha cominciato a lavorare su questo dossier. A parte qualche annuncio iniziale, un lungo documento generico, impegni solenni con il parlamento e la popolazione, nonché richiami evocativi nei documenti di bilancio ufficiali, al momento non sappiamo molto del piano, che ci auguriamo ambizioso. Né le ultime dichiarazioni del premier Conte hanno aggiunto elementi di novità.
Cominciamo da quello che si sa. A parole, il governo ha intenzione di utilizzare tutte le risorse a disposizione di qui al 2023, stimate in circa 209 miliardi tra trasferimenti a fondo perduto (82) e prestiti a tasso agevolato (i restanti 127). La legge di Bilancio, che la Camera ha cominciato a valutare, contiene un anticipo fuori bilancio triennale di circa 120 miliardi complessivi, proprio in prospettiva dei fondi europei. Non è un impegno da poco. Soprattutto alla luce di due fatti, che dovrebbero entrambi mettere una certa pressione al governo stesso ma che, al contrario, non sembrano preoccupare eccessivamente. Il primo è un ritardo(...)
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Il Gazzettino