Palù: «Con il nuovo sul vecchio si mantiene il campus di ricerca»

Palù: «Con il nuovo sul vecchio si mantiene il campus di ricerca»
«Quello a Padova ovest sarebbe stato un mero ospedale, senza campus universitario. La differenza sostanziale è che ristrutturando il polo di via Giustiniani ci si insedia in...

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«Quello a Padova ovest sarebbe stato un mero ospedale, senza campus universitario. La differenza sostanziale è che ristrutturando il polo di via Giustiniani ci si insedia in un'area che il campus realisticamente lo ha già, per di più "metropolitano" come quelli di Boston e New York: ovvero tutta l'attuale zona di ricerca di via Orus con il centro Pietro d'Abano, il Vimm - Istituto veneto di medicina molecolare, il vicino Istituto oncologico veneto con i suoi laboratori, quindi il polo universitario di biomedicina progettato dall'architetto Mario Botta e il complesso Vallisneri».

Il professor Giorgio Palù, direttore del Centro di Microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, già preside della Facoltà di Medicina, dal punto di vista tecnico sposa in pieno il progetto proposto da Massimo Bitonci. «Si può tranquillamente sviluppare, nell'attuale sede, un ospedale moderno senza arrecare nocumento ai pazienti, un ospedale - spiega Palù - che non sia solo un polo di ricovero ma una sede di medicina accademica, utile a mantenere l'eccellenza: insomma, la soluzione più vicina al nostro modello ideale teoricamente già ce l'abbiamo». I laboratori esistenti sono ristrutturati, prestigiosi, operosi, compresa la Cell factory, finalmente terminata. «Se si fa qua, allo stesso prezzo o poco di più che costruirlo ex novo, si mantengono il prestigio di otto secoli di storia e si sfrutta l'esistente campus. Un nuovo policlinico universitario non lo si poteva fare certo a Padova ovest mantenendo qui l'area di ricerca.

Questo perchè d obbiamo ottenere per forza di cose un "unicum" dove gli studenti si formano prima in aula e in laboratorio, poi verificano al letto del malato quanto appreso». I modelli internazionali ci sono, conclude Palù, «la cosa peggiore sarebbe continuare a discutere tanto, per non fare poi nulla. Padova è un grande centro universitario e metropolitano e deve avere un campus, altrimenti dovremmo avere la capacità di attrarre finanziamenti e potremmo farlo ex novo dove vogliamo».
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Il Gazzettino