Un'azienda in fase di ristrutturazione, che in base alle mutate esigenze del mercato differenzierà la propria attività. E di fatto si dividerà in due: un centinaio di...
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«Con la cessione delle attività non appartenenti al proprio core business Palomar intende rafforzare la propria azione volta al mantenimento dei livelli occupazionali - ha spiegato Benetello - certa di poter contare anche sul fattivo appoggio delle proprie organizzazioni sindacali per far sì che gli investimenti caratteristici sull'area di Marghera ed a Venezia non spingano il mercato a condizioni incompatibili, non solo con il mantenimento dei livelli occupazionali, ma anche con l'irrinunciabile conformità alle norme in materia di sicurezza ed ambiente».
Di tutt'altro avviso i sindacati, però. Luca Trevisan, segretario generale Fiom, è molto scettico: «Vogliono creare una nuova società e far diventare la Palomar una bad company. Gli appalti sulla manutenzione chimica già vinti da Palomar si concluderanno tra qualche mese, questo tipo di attività è in fase di riduzione dappertutto e anche se fossero rinnovati occuperebbero solo un terzo della forza lavoro - spiega Trevisan -Per cui si genererebbero comunque degli esuberi. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il commissario Vittorio Zappalorto, che si è dimostrato molto attento al problema e gli abbiamo chiesto un tavolo di confronto con i vertici della Mantovani, della Palomar e della Regione per affrontare il problema. Le rassicurazioni fornite dall'amministratore delegato sono secondo noi senza alcun fondamento perchè non ha risposto sulle prospettive di commesse future».
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Il Gazzettino