Padova, orchestra e compositore spiegano come nasce la musica

Padova, orchestra e compositore spiegano come nasce la musica
L'ANNUNCIODal 2016, in collaborazione con l'Università di Padova, l'Orchestra di Padova e del Veneto propone le Lezioni di suono, un ciclo di lezioni-concerto, affidate al...

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L'ANNUNCIO
Dal 2016, in collaborazione con l'Università di Padova, l'Orchestra di Padova e del Veneto propone le Lezioni di suono, un ciclo di lezioni-concerto, affidate al compositore in residenza: Salvatore Sciarrino lo fu nel 2016, Ivan Fedele, nel 2017; Giorgio Battistelli, nel 2018 e Nicola Sani nel 2019. Per il 2020 toccherà al compositore Michele Dall'Ongaro. Si tratta di far dialogare la musica contemporanea con quella del passato, grazie ad un compositore che spiega come è scritta e come è nata la musica che si va ad ascoltare. Le lezioni vengono trasmesse su RAI 5 ed hanno avuto, in questi anni, uno share molto alto, circa l'1 per cento di audience che corrisponde a circa 300 mila persone per serata.

LA PROPOSTA
La musica deve essere una delle caratteristiche della nostra città - ha confermato Paolo Giaretta, vicepresidente dell'OPV - come zappatore della terra musicale sono grato a Michele Dall'Ongaro per la sua vivace e proficua presenza artistica. Sarà infatti il compositore e musicologo Michele Dall'Ongaro il protagonista della nuova residenza artistica, nella 5° edizione delle Lezioni di suono. Dal 15 aprile al 6 maggio 2020, il musicista, nonchè presidente e sovrintendente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma sarà il titolare della nuova residenza artistica dell'Orchestra di Padova e del Veneto (Opv). Le Lezioni di suono, la serie musicale ideata dal direttore dell'OPV, Marco Angius, prevedono la presenza costante dell'orchestra sul palco, che interagisce con gli spunti e le sollecitazioni offerte dal compositore-relatore, in una successione che passa dai concerti ai suoni, in tempo reale.
IL CONTEMPORANEO
«La musica contemporanea - ha spiegato Angius - non nasce dal nulla ma come continuità musicale con quella precedente. Nelle sue lezioni, il relatore parla della propria opera attraverso la lettura della musica del passato e l'orchestra realizza, in tempo reale, quello che il relatore suggerisce. Il pubblico va portato dentro la musica, dentro la sua logica compositiva». La quinta serie sarà articolata in tre appuntamenti che si terranno alla Sala dei Giganti. Mercoledì 15 aprile, dall'Ongaro con l'OPV darà spazio alla sua composizione Checkpoint e presenterà l'orchestrazione dei Cinque Lieder op.3 di Anton Webern. Il rapporto tra Dall'Ongaro e la tradizione musicale impegnerà il secondo appuntamento di Lezioni di suono, mercoledì 22 aprile, con l'esecuzione de La Primavera una rivisitazione trasfigurata del brano di Vivaldi e Piazzolla.
L'IMPEGNO

«Questa musica - ha sottolineato Dall'Ongaro- è la mia primavera, la spensieratezza della mia gioventù. Un compositore è un ladro bulimico che afferra le meraviglie del passato musicale e parla del presente». Un brano del 2005 riporta al centro della riflessione musicale Beethoven, di cui ricorreranno, nel 2020, i 250 anni dalla nascita. Scritto per pianoforte, violino e violoncello, Freddo è stato ideato come preludio al Triplo Concerto di Beethoven. L'appuntamento conclusivo di mercoledì 6 maggio accenderà l'azione su Bach Haus che attraversa l'intera storia della musica, rivelando una serie di citazioni musicali che, dal Don Giovanni di Mozart a West Side Story di Bernstein, richiamano l'opera di Luciano Berio. Sul suo stretto rapporto con la musica di tutti i tempi, Dall'Ongaro è stato chiaro: ho un rapporto infantile con la musica, perchè mio nonno mi ha insegnato le note prima che io imparassi a leggere».
Ines Thomas
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Il Gazzettino