PADOVAEra una china scivolosa e i commercianti riuniti in manifestazione ieri a Padova sono inciampati. Intorno alle 13, circa 600 persone si sono radunate sotto il Comune per la...
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Era una china scivolosa e i commercianti riuniti in manifestazione ieri a Padova sono inciampati. Intorno alle 13, circa 600 persone si sono radunate sotto il Comune per la protesta contro l'ultimo decreto Conte indetta da tutte e quattro le associazioni di categoria, Confcommercio, Associazione provinciale pubblici esercizi, Confesercenti e Associazione commercianti del centro, per la prima volta unite in città. Doveva essere l'occasione per esprimere la rabbia dei piccoli imprenditori che non ce la fanno più e invece si è trasformata nella piazza di chi sottovaluta la pandemia.
DISSENSO
Lo scivolone ha avuto inizio quando ha preso la parola dal palco l'assessore al Commercio Antonio Bressa. «Dobbiamo mettere in condizione i lavoratori di resistere ha affermato Faremo il possibile per fare da tramite con il governo, nel frattempo dobbiamo restare uniti, potenziare l'asporto per cena...». Non ha fatto in tempo a finire la frase perché i fischi e i cori di «vergogna» lo hanno sommerso. Poi è stata la volta del presidente della Provincia, Fabio Bui, che ha ricordato come «l'emergenza sanitaria e quella economica vadano di pari passo. Non dobbiamo sottovalutare ciò che sta accadendo negli ospedali». A lui è stato urlato «verità» e «basta terrorismo» che ricorda molto gli slogan preferiti dai negazionisti. A quel punto, gli esponenti della giunta e i politici di sinistra, come il segretario regionale del Pd Alessandro Bisato e quello cittadino dem Davide Tramarin, hanno lasciato la piazza in segno di dissenso. Ovazione per l'assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato: «Il decreto prevede una copertura di 4,5 miliardi di euro ma sapete quanto fatturano solo in Veneto le imprese toccate dalle nuove misure? 4,8 miliardi di euro, vi lascio immaginare che razza di ristori arriveranno». L'ex sindaco cittadino Massimo Bitonci, ora deputato, ha invitato i commercianti a non accettare contributi: «la loro elemosina se la tengano». «Purtroppo le giuste critiche nei confronti del governo - hanno commentato le associazioni promotrici - hanno finito per coinvolgere, pur non avendone colpe, anche l'assessore Bressa e il presidente Bui».
Silvia Moranduzzo
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Il Gazzettino