Padoan fa i conti per trovare 20 miliardi entro l'autunno

Padoan fa i conti per trovare 20 miliardi entro l'autunno
ROMA - Movimento tutto sommato contenuto per lo spread e ancora di più per il rendimento del Btp decennale, visto che il clima di incertezza ha risvegliato l'interesse degli...

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ROMA - Movimento tutto sommato contenuto per lo spread e ancora di più per il rendimento del Btp decennale, visto che il clima di incertezza ha risvegliato l'interesse degli investitori per il Bund tedesco: l'aumento dello scarto tra i tassi dei due titoli è dovuto in buona parte al calo di quello tedesco. La prima giornata del dopo referendum in Grecia, pur penalizzando severamente gli indici azionari italiani, non ha evidenziato segnali particolarmente preoccupanti per i conti pubblici italiani.

Per il nostro titolo decennale un livello intorno al 2,4% non è particolarmente elevato se non in relazione a quelli quasi surrealmente bassi raggiunti nei mesi scorsi. Chiaramente le cose potrebbero andare diversamente se l'uscita della Grecia dall'euro passerà dallo status di ipotesi non più irrealistica a quello di evento concreto e incombente. Ma lo scenario prospettato dall'agenzia di rating Standard & Poor's, che prevede per il nostro Paese un maggior esborso per interessi sul debito di 11 miliardi tra quest'anno e il prossimo, appare ancora estremo. Giocano a favore la presenza in scena della Bce di Mario Draghi con il suo programma di acquisto di titoli e il profilo riformatore che almeno in parte il governo è riuscito a conquistarsi.
Questo non vuol dire che la situazione sia semplice. Non sarà la stessa cosa, per il ministro dell'Economia Padoan, imbastire la complessa manovra in programma per questo autunno - il governo deve trovare in tutto 20 miliardi per scongiurare gli aumenti di imposta e tappare altri buchi - in un clima relativamente tranquillo oppure di forte turbolenza sui mercati, cioè in una situazione in cui il nostro Paese sarebbe oggettivamente sotto osservazione. Ed in ogni caso pur in un contesto molto diverso da quello del 2011 il governo dovrà stare molto attento a preservare la propria credibilità verso l'esterno.
Molto dipenderà anche dalla robustezza che la ripresa riuscirà ad esibire nei prossimi mesi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino