TAVAGNACCO - Sono circa un'ottantina gli alunni delle scuole medie e primarie di Feletto Umberto che ieri hanno aderito allo «sciopero della gamella», come lo hanno...
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«Abbiamo indetto questa protesta in tono anche scherzoso per riportare l'attenzione sulla qualità del cibo che viene servito ai nostri bambini - spiega uno dei genitori -. I ragazzi quando arrivano in mensa trovano tutto già impiattato, con i cibi talvolta già freddi o scotti. L'anno scorso avevamo presentato una raccolta firme caduta nel vuoto, auspichiamo che ora finalmente si prenda consapevolezza che c'è un problema ed è significativo. Da domani (oggi, ndr) i bambini torneranno a mangiare in mensa, speriamo che trovino un pasto caldo e che la ditta e le autorità preposte si facciano carico della questione».
Stando ai calcoli della scuola, sugli alunni di sei classi delle medie circa 25 hanno pranzato in classe. Più o meno 60 alle primarie (su 10 classi), dove si conta una classe in cui l'adesione alla protesta è stata pari al 100% ma anche classi in cui tutti hanno mangiato in mensa. «Abbiamo organizzato alcune aule dove gli alunni che si sono portati il pranzo da casa hanno potuto mangiare con la sorveglianza - spiega la dirigente Gloria Aita - perché sarebbe stato anche diseducativo far mangiare in mensa bambini con il pranzo da casa con quelli preparato a scuola». Il Comune conteggia circa 50 astensioni dalla mensa alle primarie e una ventina alle medie. «Se i genitori mi avessero avvisato, anziché intervenire in maniera così scenografica, ci saremmo potuti muovere prima - commenta l'assessore Erica Beltrame -. Abbiamo intenzione di convocare, possibilmente entro la settimana, un incontro con i rappresentanti dei genitori, il comitato mensa e l'azienda sanitaria per verificare la situazione. L'anno scorso è proprio grazie alle segnalazioni pervenute al comitato mensa che abbiamo riscontrato un problema di grammature inferiori a quanto previsto nel capitolato. Lo abbiamo risolto e la ditta è stata anche sanzionata».
Elena Viotto
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Il Gazzettino